La Commissione Elettorale ha annunciato l’esito delle elezioni che si sono svolte a Myanmar domenica scorsa: Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace ed esponente dell’opposizione, ha vinto.

La donna, leader della Lega Nazionale per la Democrazia, ha conquistato insieme al suo partito ben 291 posti in Parlamento, contro i 27 ottenuti dall’Unione dello Sviluppo e della Solidarietà (Udsp), formazione politica al potere legata alla giunta militare.

Aung San Suu Kyi aveva vinto le elezioni già nel 1990, ma erano state annullate dalla giunta militare e lei era stata imprigionata. Dopo il Nobel per la Pace, la figlia del fondatore della Birmania indipendente si troverà ora a dover formare un nuovo governo, probabilmente anche facendo compromessi con chi è sostenuto dai quei militari che per decenni hanno compromesso la libertà del popolo.

In base alla carta costituzionale fatta approvare dal governo militare, San Suu Kyi non può comunque arrivare alla più alta carica dello stato (quella di presidente), poiché la donna ha avuto un marito e ha due figli britannici: la norma vieta a chiunque abbia un congiunto – coniuge o figli – con cittadinanza straniera, di ascendere alla carica presidenziale.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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