Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture

Per Matteo Salvini leader della Lega, sarà difficile dimenticare il viaggio in Polonia dove è stato ricevuto con una inattesa contestazione, visto nei mesi precedenti come un amico di Vladimir Putin. In visita a Przemysl, vicino al confine con l’Ucraina, il politico italiano ha ricevuto un’accoglienza davvero inaspettata: il sindaco della città polacca, Wojciech Bakun, gli ha mostrato una maglietta con il volto di Putin, rievocando la passata vicinanza del segretario leghista al leader russo come uomo democratico e sensibile, e invitandolo ad andare al confine ucraino, per condannare il capo del Cremlino.

“Noi siamo qui per salvare le persone” ha risposto Salvini, provando a spiegargli in inglese la ragione del suo viaggio in Polonia. A rincarare la dose, un gruppo di italiani che gli ha urlato “buffone”, “pagliaccio”, “vergognati”; qualcuno gli ha pure ricordato “tu dicevi ‘mezzo Putin per due Mattarella’”. Il leader leghista si è limitato a un diplomatico “buon lavoro”, allontanandosi poi dalla piazza della città polacca sbiancato dalla vergogna.

Dopo la visita a un centro di accoglienza, Salvini ha annunciato che “domani un pullman porterà in Italia 50 fra bimbi e famiglie, ma purtroppo è solo una goccia. Per questo sabato abbiamo deciso di organizzare una missione con pulmini, van e furgoni guidati da volontari, che partiranno da Milano e dopo 20 ore di viaggio potranno lasciare in questo centro a Kijowska pannolini, medicine, vestitini e altro, riportando in Italia quanti più bimbi e famiglie possibili. Se ognuno farà la sua parte, anche con questi piccoli gesti, la pace sarà più vicina”.

Interpellato dai cronisti italiani, alla fine Salvini ha commentato: “Io sono qua per la pace e condanno la guerra, condanno le bombe”. A chi gli ha chiesto se sia pronto a condannare anche il presidente Putin, Salvini ha aggiunto: “Certo, ovvio. Condanniamo la guerra, chiunque condanna la guerra e l’aggressione”.

Ma la contestazione polacca non è passata inosservata in Italia: “Salvini è andato fino in Polonia per farsi dire quello che molti pensano anche in Italia. Il suo rapporto con Putin è imbarazzante per tutti” ha commentato su Twitter senatore del Pd Andrea Marcucci.

Effettivamente le rimostranze a Matteo Salvini da parte dei polacchi e degli italiani migrati sono la lapide di quanto è stato scritto tra lui e la vicinanza a Vladimir Putin.
A dir poco vergognose certe dichiarazioni se le andiamo ad ascoltare prima che scoppiasse la guerra.

il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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