Dai e dai il “divorzio” si è consumato, a suon di debiti inevasi dei 5 stelle, e con la piattaforma che avvia la procedura di cassa integrazione per coloro che, dichiara, si occupavano dei servizi offerti al Movimento fondato da Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo.

Sono stati mesi trascorsi ad alta tensione, quelli vissuti sui rapporti tra l’Associazione guidata da Davide Casaleggio ed il M5S, con le distanze che si ampliavano mano a mano che le problematiche politiche e di governo toccavano sempre più pesantemente i grillini.

Da mesi le quote dell’accordo tra la politica e Rousseau risultavano inevase e non è bastata la mediazione di Giuseppe Conte per trovare un accordo soddisfacente; l’ex “Avvocato degli italiani“, che dovrebbe essere il prossimo leader dei grillini, ci ha provato, ma senza successo, causa differenze di vedute anche relativamente a cosa era diventato il “sogno” di una politica diversa cui si era ispirato proprio Casaleggio senior.

Le “schermaglie” in realtà sono iniziate prima ancora che scoccasse l’ora di governare dopo le vincenti elezioni del 2018; l’accusa di non versare le quote alla piattaforma Rousseau erano state proprio motivo di “agitazione” dei grillini al momento di stilare l’elenco dei candidati parlamentari, con denunce degli avversari politici relativamente alla differenza tra il dire ed il fare ….

I diciannove servizi di cui il Movimento avrebbe usufruito non saranno dunque più a disposizione dei grillini, o perlomeno saranno fortemente ridimensionati, come trapela da Rousseau, causa la necessità di ridurre spese cui nessuno più contribuisce a sostenere, come d’altra parte deciso dai vertici dei 5S, accusati di violare in questo modo lo statuto del Movimento stesso.

Insomma, un’altra pagina piena di ombre su quello che pareva il nuovo della politica italiana, quella pulita, limpida, onesta, e che si è via via rivelata della stessa pasta di sempre, anzi, persino peggiore di quella fortemente contestata ed accusata; come dire che quando la poltrona è di altri, quelli ne combinano di tutti i colori, ma quando sulla medesima poltrona il sedere cambia, le cose rimangono le stesse di sempre e di tutti, semmai con una corsa al peggio che non ha fine né limiti.

Quale sarà dunque il futuro della Piattaforma Rousseau? Volendo c’è da raccogliere le ceneri della SuperLega, che magari con tale aiuto potrebbe almeno veder stilare il prossimo comunicato con una forma, tempi e modi, più consoni a chi vuole unilateralmente governare il calcio europeo; diciannove servizi diversi potrebbero essere tanti o pochi persino per Florentino Perez, ma in fondo sarà sempre e solo una questione di denaro, anche se il problema potrebbe essere chi deve versarlo e chi incassarlo tra le due parti.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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