Quando il “rispetto delle regole” diventa un concetto ormai superato, ecco che accadono episodi come quello di alcuni giorni fa, occorso presso l’istituto alberghiero “Gramsci” di Monserrato, in provincia di Cagliari.

La dinamica è semplice quanto assurda: la professoressa, durante una lezione, vieta ad uno studente (di 14 anni) di utilizzare il cellulare in classe. In risposta a questo divieto, il ragazzino si alza e colpisce l’insegnante sferrandole un pugno sul viso. La donna cade a terra svenuta e viene soccorsa da una collega che si trovava in classe con lei.

La professoressa, a quel punto, è stata portata in ospedale, dove i medici le hanno riscontrato ferite guaribili in tre giorni. Ma per l’adolescente, invece, potrebbe presto scattare conseguenze peggiori: oltre ad una pesante sanzione disciplinare, una denuncia da parte della stessa insegnante, che a tal proposito non si sarebbe ancora espressa.

Nelle stessa scuola, solo alcune ore prima, si era verificato un altro episodio culminato con l’intervento dei carabinieri e dei docenti: una lite tra due ragazzini.

L’Ufficio scolastico provinciale ha dichiarato di confidare nella pronta gestione del caso da parte dei vertici dell’istituto. La dirigente scolastica, Beatrice Pisu, ha commentato: “Non erano mai accaduti episodi di questo genere e di questa gravità, abbiamo convocato gli organi collegiali per prendere i dovuti provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili. La nostra è sempre stata una scuola tranquilla in cui i ragazzi rispettano le regole”.

Ma questi fatti sono emblema di altro, e le parole scritte dalla professoressa picchiata dal suo alunno, svelano il male occultato dietro a quel pugno: “… Mi sono resa conto che siamo in nelle mani di una società che partorisce violenza senza pensare di arginarla. Un mondo che non capisce questi ragazzi. Vittime di una collettività malata, infettata, contagiosa. Ragazzi figli di una classe genitoriale troppo accondiscendente e permissiva. Ma la colpa non è solo della famiglia. La vita ha colpito anche loro con i suoi tentacoli malati e squilibrati”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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