La carriera discografica di Mia Martini inizia nel 1962 quando, quindicenne e con il nome di Mimi’ Berte’, incide il singolo ”I miei baci non li puoi scordare”. Perche’ arrivi il successo Mimi’ deve aspettare 10 anni. L’estate del 1972 lancia due giovani stelle: una e’ Marcella Bella con ”Montagne verdi”, l’altra e lei con ”Piccolo uomo”, frutto di una collaborazione con Bruno Lauzi, che si aggiudica il Festivalbar.

L’anno prima Mimi’ Berte’ aveva cambiato nome in Mia Martini e con un brano d’avanguardia, il trasgressivo ”Padre davvero”, tratto dall’album ”Oltre la collina” (tra gli autori c’e’ Claudio Baglioni) e censurato dalla Rai, aveva vinto a sorpresa il primo festival d’Avanguardia di Viareggio.

La consacrazione giunge nel 1973 con ”Donna sola”, ”Minuetto”, scritta per lei da Califano e ”Inno”. Nel 1974 la critica europea la premia come cantante dell’anno e le hit parade ospitano il suo ‘Donna con te’. Inizia una triennale collaborazione con Charles Aznavour sugellata, nel 1977 da un memorabile concerto all’Opera di Parigi. Poi gli anni difficili, in cui la Martini e’ emarginata dall’ambiente con la fama di menagramo.

Un primo rientro la Martini lo tenta al Sanremo 1982 con ”E non finisce mica il cielo” di Ivano Fossati. Il secondo, e definitivo, si deve alla grinta di Adriano Aragozzini, che la convince a partecipare al Sanremo 1989 (il primo della sua gestione) con ”Almeno tu nell’universo”, premiato dalla critica e secondo assoluto dietro a ”Ti lascero”’ del duo Oxa- Leali.

La Redazione giornalistica – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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