Il Presidente della Russia Vladimir Putin
La Federazione Russa nella persona del suo Presidente Vladimir Putin, risponde alle sanzioni nuovamente appesantite e alla vendita intensificata di armi all’Ucraina per colpire l’economia del suo Paese e del suo Popolo.
Putin non si fa certo mettere sotto i piedi da una UE asservita alla triade “NATA-USA-ONU”, da cui ha accettato di firmare ben 6 mesi prima dell’inizio delle ostilità contro l’Ucraina un contratto capestro per la fornitura di gas liquido dagli USA, che ha avvallato le sanzioni e il sequestro dei beni degli “oligarchi russi” e che ora pensa di sfruttare – per produrre armi a danno della Russia – i beni sequestrati.
Così Putin decide di rivalersi su Aziende italiane e tedesche valutando un programma di “nazionalizzazione” e in primis la Ariston Thermo Rus Llc e non a caso lunedì 29 aprilel’ambasciatore russo a Roma, Alexey Paramonov, è stato convocato alla Farnesina per discutere il passaggio della quota di capitale della suddetta azienda alla JSC Gazprom Household Systems, una filiale di Gazprom. Ma non è la sola , sembra che gli occhi siano puntati anche su altre 20 Aziende tra cui la Danone. E spunta anche il nome della società finlandese Fortum e la sua controllata tedesca, con ricavi che in Russia cubano per circa 2 miliardi di Euro che entrano annualmente nel patrimonio della società russa Rosneft.

Non a caso l’Ambasciatore russo nel suo incontro ha dichiarato: “L’Italia partecipa a sterili e pericolose avventure anti-russe”. Inoltre ha sottolineato che la decisione di nazionalizzare ARISTON, anche se solo temporaneamente, al momento non è stata influenzata dalla nazionalità dell’azienda, nonostante il suo forte radicamento italiano e la sede legale in Olanda evidenziando l’importanza delle relazioni economiche tra Italia e Russia ma lamentando che la crisi creatasi sia frutto delle scelte politiche italiane piuttosto che di necessità economiche.
Recentemente anche l’Unione Europea ha espresso netto dissenso verso tali scelte fatte da Putin in merito alla “nazionalizzazione” delle Aziende operanti in Russia, tanto che il Ministro Tajani si è prodigato a proporre un “tavolo Russia” per il 2 maggio per na valutazione più dettagliata del problema anche con la presenza di Confindustria.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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