Il Napoli di Sarri ha già dimostrato a più riprese di essere una squadra forte.

Però gli manca sempre qualcosa per essere al top, per competere una stagione intera con la Juventus.
Un pò di continuità, e qualche aggiustamento di mercato, questo serve agli azzurri per alzare l’asticella di un gruppo già molto forte.

La squadra col miglior attacco della corsa stagione e con la 3° difesa del campionato, non è arrivata nemmeno in Champions per via diretta, ma tramite i preliminari, nonostante la stagione possa considerarsi buona.
Serve puntellare la difesa con un acquisto di buon livello, specialmente corsie esterne.
A centrocampo, se le cose stanno così, la squadra è competitiva, forse carente di un pò di esperienza, ma davvero ben assortita.
Il vero problema sono gli esterni offensivi.

Non è pensabile far giocare sempre ai soliti Callejon e Insigne una stagione intera perchè fisicamente è dura reggere gli impegni in 3 competizioni.
Occorrono rinforzi soprattutto lì, in quel settore nevralgico, dove non servono, senza offesa per nessuno, giocatori come Giaccherini, ma ci vuole qualcuno di livello almeno pari a quello dei due titolari.

Come punte centrali, considerando la quasi certa cessione di Pavoletti, Milik è l’unica punta centrale, dato che Mertens è un falso nueve; quindi serve un altro attaccante di livello.

Questi i colpi che possono dare al Napoli anche una mentalità diversa, perchè spesso per vincere non basta solo il talento.
A volte, e questo è il vero problema degli azzurri, bisogna saper vincere anche quando si gioca male, mentre il Napoli ha bisogno di produrre una mole di gioco davvero immensa per portare a casa le partite.
Questo produce molti gol e spettacolo, vero, ma un dispendio di energie pesante, se non si hanno le riserve giuste.
Sopratutto serve per tutta una stagione maggiore continuità, specie con le squadre piccole, contro le quali i campani spesso faticano.
Piccoli aggiustamenti per far diventare una squadra già forte, davvero competitiva al massimo livello.

Chissà che la stagione alle porte, non sia quella buona.

A cura di Giacomo Biondi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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