Arrestato il violentatore pedofilo. L’uomo si prendeva cura della bimba quando i genitori lavoravano.

Una ragazzina di 11 anni è incinta, dopo aver subito violenza sessuale da parte di un vicino di casa. Il fatto è accaduto a Torino. L’uomo di 35 anni è stato arrestdalla Polizia perché accusato di aver abusato della figlia dei vicini di casa di cui si prendeva cura quando i genitori non c’erano per motivi di lavoro. I genitori di origine nigeriana affidavano al vicino, anche lui nigeriano, la ragazzina anche di notte, quando dovevano andare a lavorare.

Il padre è un operaio e in fabbrica lavora spesso nel turno di notte. La madre fa le pulizie nei supermercati e dev’essere al lavoro alle prime ore del mattino.

La piccola, lo scorso 17 novembre, è stata accompagnata all’ospedale Sant’Anna di Torino dalla madre perché “aveva la pancia gonfia” e la donna temeva che la figlia fosse ammalata. I medici hanno spiegato alla piccola, ignara di quanto accaduto, che, in realtà, aspettava un bimbo, incinta in avanzato stato di gravidanza di quasi cinque mesi.

Secondo i primi accertamenti la bambina da alcuni mesi sarebbe rimasta vittima delle violenze dell’uomo. Il violentatore era ospite degli zii della bimba nel quartiere periferico Barriera di Milano. Era considerato come uno zio acquisito dalla vittima, dalle sue due sorelline e dal fratello più grande. La ragazzina insieme alle due sorelline di 4 e di 7 anni e al fratello di 13 anni, veniva lasciata dai genitori al vicino di casa di cui si fidavano e che godeva della fiducia di tutta la famiglia come è scritto nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere depositata dal giudice Alessandra Pfiffner, della Procura di Torino.

“Ho studiato a scuola che le cellule si uniscono, si fecondano, cambiano. Ma non immaginavo di avere un bambino in pancia” sono state le parole della bambina. “C’era un signore che mi disturbava sempre, mi toccava”. Lei ha provato a mandarlo via e a dirgli che non voleva. Ma lui la minacciava: “Non dire nulla, a nessuno, se no non vedrai più i tuoi genitori”. Al momento l’uomo, difeso dallo studio Perga, si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è recluso in una cella del carcere ‘Lorusso e Cutugno’.

Fonte Rainews

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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