Continuano ad essere puntati gli occhi e l’attenzione di tutto il mondo intorno a Chernobyl, la centrale atomica ucraina in disuso dal 1986 e ormai da un mese sotto controllo dell’esercito russo.

Stando a quanto comunica il Rospotrebnadzor, il servizio federale di controllo sulla protezione dei consumatori e del benessere di Mosca, nonostante gli incendi nella zona sono stabili i livelli di radioattività nei territori della Russia confinanti con l’Ucraina.
L’agenzia ucraina che gestisce l’area ha invece avvertito di un rischio accresciuto di radiazioni a causa degli incendi dovuti ai combattimenti in corso nella zona dall’inizio dell’attacco russo.

Il comunicato del servizio federale russo ha invece comunicato nella note che: “Dati gli incendi nella zona di esclusione della centrale nucleare di Chernobyl, Rospotrebnadzor ha monitorato i livelli di radiazione nelle zone di confine della Russia. Il monitoraggio indica che i livelli di radiazione rimangono stabili in Russia”.

Le preoccupazioni dell’Ucraina e la richiesta all’Onu
Ma le rassicurazioni da Mosca non sono sufficienti: la vice primo ministro Iryna Vereshchuk ha accusato la Russia di atti “irresponsabili” intorno alla centrale nucleare occupata di Chernobyl, che potrebbero provocare radiazioni in gran parte dell’Europa e ha esortato le Nazioni Unite a inviare una missione per valutare i rischi.

Le forze russe, secondo la vicepremier ucraina, stanno continuano a militarizzare la zona di esclusione di Chernobyl e “ciò comporta il rischio di danneggiare le strutture di isolamento costruite sulla quarta unità del sito dopo l’esplosione del 1986”. Tali danni, ha proseguito, “inevitabilmente porterebbero al rilascio nell’atmosfera di una notevole quantità di polvere radioattiva e di contaminazione non solo in Ucraina ma anche in altri paesi europei”. La Russia, ha osservato Vereshchuk, sta “ignorando questi rischi” continuando a trasportare armi nelle aree vicine alla stazione.

Date queste premesse la vice primo ministro ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di adottare misure immediate per smilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl in un raggio di 30 Km dalla centrale nucleare e di istituire una missione speciale dell’Onu “per eliminare il rischio che l’incidente di Chernobyl si ripresenti a causa delle forze di occupazione russe”.

Intanto, dopo settimane, è stato finalmente turnato il personale che lavorava senza sosta all’interno del sito.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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