Papa Francesco, nella benedizione ‘Urbi et Orbi‘, ha rivolto il primo pensiero all’Ucraina: “Il nostro sguardo si riempia dei volti dei fratelli e delle sorelle ucraini, che vivono questo Natale al buio, al freddo o lontano dalle proprie case, a causa della distruzione causata da dieci mesi di guerra. Il Signore ci renda pronti a gesti concreti di solidarietà per aiutare quanti stanno soffrendo, e illumini le menti di chi ha il potere di far tacere le armi e porre fine subito a questa guerra insensata! Purtroppo, si preferisce ascoltare altre ragioni, dettate dalle logiche del mondo. Ma la voce del Bambino, chi l’ascolta?”

Non c’è solo la guerra in Ucraina perché “il nostro tempo sta vivendo una grave carestia di pace anche in altre regioni, in altri teatri di questa terza guerra mondiale“. Il pontefice ha citato la Siria, “ancora martoriata da un conflitto che è passato in secondo piano ma non è finito“. Poi il Libanoperché possa finalmente risollevarsi, con il sostegno della comunità internazionale“.

Preoccupazione è stata espressa anche per il Sahel, lo Yemen e per “le tensioni politiche e sociali” nel continente americano, “penso in particolare alla popolazione haitiana che sta soffrendo da tanto tempo“.

Il Papa un cenno anche alle tensioni che investono l’Iran e il Myanmar. Auspica per questi due Paesi “la riconciliazione” perché “cessi ogni spargimento di sangue”.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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