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IMBATTIBILI

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Il Real Madrid è davvero imbattibile, specie nelle partite che contano.

A farne le spese ieri sera, nella finale di Super Coppa Europea è stato il Manchester United di Mourinho, sconfitto per 2-1 dai blancos.
La squadra di Zidane è riuscita a vincere la sua seconda super coppa di fila, altra pagina di storia inedita del calcio, e soprattutto lo ha fatto senza la sua leggenda e mito, Cristiano Ronaldo, lanciato nella mischia solo a dieci dalla fine per via di un problema fisico.

Ci hanno pensato il solito Casemiro, uomo risolvi problemi e Isco , sostituto di CR7, a regalare le due reti che hanno permesso ai madrileni di conquistare l’ennesimo trofeo della loro impressionante bacheca.
Al Manchester United resta la polvere e la consapevolezza di aver giocato una buona, a tatti anche ottima gara, mettendo in difficoltà gli avversari più del dovuto, anche se la partita l’ha fatta il Real.

I red Devils hanno tratto comunque delle buone indicazioni anche da Lukaku, grande la sua prestazione. Un gol, facile per uno pagato 80 milioni, tanta corsa e sacrificio e pochi palloni persi, anche se avere davanti Varane e Sergio Ramos non è facile per nessuno.

Ne è venuta fuori una bellissima partita, con occasioni da una parte e dall’altra , giocate magnifiche, consone al livello delle due squadre, e soprattutto un’intensità mostruosa, nonostante il caldo quasi insopportabile che ha portato per la prima volta nella storia della Super Coppa ai time out per le due squadre che ne hanno usufruito al 30° e al 75° minuto.
Una grande partita, per un grande Real, pronto anche quest’anno e anche se coi soliti piccolissimi difettucci, a dare l’assalto a tutto quello che si può vincere.

Roba da veri cannibali.

A cura di Giacomo Biondi

MANCHESTER-REAL MADRID

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La Super Coppa è sempre una sfida affascinante tra le vincenti in Europa.

Il Real Madrid dei record che ha vinto la Champions della storia e il Manchester United, campione in Europa League.
Mourinho non ha mai avuto la possibilità di giocare questo torneo, in quanto ogni volta che ha vinto la coppa dalle grandi orecchie non è poi rimasto in tempo per potersi gustare il fascino di questa partita che ogni anno mette sempre di fronte 22 stelle del pallone mondiale pronte a darsele di santa ragione.

Come stasera ad esempio con i Red Devils che schierano il loro colpo dell’estate, quel Lukaku costato 80 milioni e probabilmente sopravvalutato un pò da tutti, anche se da lui ci si aspetta moltissimo.

Il Real dall’altra parte, è alle prese con un acciaccato Cristiano Ronaldo e Zidane potrebbe affidarsi al suo posto a Isco che tanto bene ha fatto nella scorsa stagione, puntando sulla micidiale macchina da gol portoghese a gara in corso.

Occhio anche a Bale, oggetto del desiderio proprio degli avversari di stasera, che punterebbero su di lui per formare un tridente che dire micidiale suonerebbe riduttivo.
Chi vincerà questa super partita? Il pronostico propende in maniera netta verso gli spagnoli, ma con uno come Mourinho in panchina e coi giocatori a disposizione dei diavoli rossi, il risultato è tutt’altro che scontato, specie perchè proprio il Real nella difesa ha il suo anello debole.

Ecco le probabili formazioni della gara che si giocherà alle 20.45 in Macedonia

Real: Navas; Carvajal, Ramos, Varane, Marcelo; Modric, Kroos, Casemiro; Isco, Bale,Benzema

Manchester; De Gea; Valencia,Smalling, Lindeloff; Blind Pogbà, Fellaini, Herrera,Darmian; Lukaku, Mkhitaryan

A cura di Giacomo Biondi

NEYMAR, AFFARE O PERDITA?

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Ora che l’affare Neymar al PSG dal Barcellona è ufficiale da qualche giorno, per la “modica cifra” di 222 milioni di Euro, si possono già fare ipotesi e bilanci sulla trattativa del secolo, la più costosa della storia del calcio.
La premessa è molto semplice, ed è semplicemente un’opinione personale, dato che questo è un paese libero dove per fortuna ognuno può esprimere liberamente il proprio pensiero.
A mio parere nemmeno Cristiano Ronaldo e Messi, i due football players più forti al mondo, e forse della storia, non valgono quella cifra.
Qui si parla di una somma che che sfamerebbe l’intera Africa e pagare Neymar, si fortissimo quanto si vuole, una tale cifra significa però dare più valore a una persona che a un intero continente, e questo, scusate se sono moralista, non lo concepisco.

Ma va beh, modesta opinione mia a parte, analizzando i numeri, pare che a lungo andare, dal punto di vista meramente economico, il vero affare l’abbia fatto il PSG; infatti non bisogna lasciarsi ingannare dalla folle..? cifra spesa dallo sceicco patron della squadra di Parigi, perchè certamente verrà incassata tutta e con anche discreti ricavi. Dove? Facilissimo, nel merchandising.
Solo la maglietta del brasiliano in tutta Parigi coprirà le spese in poco tempo, per non parlare degli introiti in sud America.

Questo è un affare anche dal punto di vista comunicativo. Si chiama semplicemente valorizzazione del brand, una cosa finora sconosciuta in Italia.
Juventus, Roma, Napoli, Inter,Milan nessuno escluso si avvicina nemmeno lontanamente al fatturato delle big d’Europa; forse solo i bianconeri che però poi per fatturare, vendono sistematicamente un fuoriclasse, rimpiazzandolo con un altro, ma non è così che si vince la Champions.
Guardiamo Bayern Monaco, Barcellona, Real Madrid per citare le tre top del vecchio continente. In queste squadre ci sono tutti i top players d’Europa e cederne uno, che poi viene sempre e comunque degnamente sostituito, non rappresenta un calo del valore assoluto della squadra, come avviene spesso per le italiane.

O anche solo in Premier dove tutti i tifosi della squadra che gioca in casa indossano la maglietta ufficiale dei loro beniamini. Altro che bagarini o bancarelle fuori con casacche surrogate, a prezzi tra l’altro alti.
In Italia non si sa valorizzare il brand, come invece sanno fare benissimo gli altri paesi, come ha dimostrato il Psg con questa trattativa monster, che però, economicamente parlando non è poi così assurda, anzi.

Poi volendo analizzare il punto di vista tecnico, siamo sempre lì; Neymar è fenomenale e può risolvere da solo una o più partite.
Ma sarà sufficiente a trionfare in Europa? Io non credo; proprio i parigini dimostrano nel concreto che spesso 11 figurine o fuoriclasse, chiamateli come vi pare, non fanno una squadra.
Se il PSG riuscisse ad apprendere la mentalità di gruppo compatto, nel quale ognuno non gioca solo per sè, ma anche per gli altri, certamente almeno in semifinale di Champions ci arriverebbe a mani basse.
E invece la squadra non ha nemmeno vinto l’ultima Ligue 1, nonostante sulla carta, partisse nettamente favorita.

Per quanto riguarda il Barcellona invece, ovvero la parte che ha ceduto il suo patrimonio beh si può dire che sicuramente non ci ha perso, nemmeno dal punto di vista del valore assoluto.
Mi spiego. Dal punto di vista economico, la cifra è molto alta, ma come reinvestirla? Coutinho, il prescelto sostituto, sarà in grado di sostituire degnamente il brasiliano? E poi? Cioè con le folli cifre del calcio mercato di oggi, al massimo una squadra come il Barcellona che non spende mai meno di 50 milioni, riesce a prendersi 3-4 giocatori medi; ma i top players hanno un altro costo.
Dal punto di vista tecnico è un’altra storia, perchè i blaugrana sono un collettivo e anche un giocatore meno dotato di Neymar può tranquillamente venire esaltato dallo spumeggiante stile di gioco della squadra.

Vedremo chi alla fine avrà avuto ragione in questo affare secolare. Che i giochi abbiano inizio..

A cura di Giacomo Biondi

GELATO CHE BONTA’

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Il gelato è il prodotto made in Italy per eccellenza. Non perchè gli altri paesi non lo facciano, per carità, ma sicuramente nella nostra penisola questo prodotto è uno dei più buoni al mondo e lo dimostra anche il fatto che viene esportato anche all’estero con successo planetario.

Per esempio nel cuore di Barcellona, in una traversa della Rambla, la gelateria che fa più successo è di proprietà di una famiglia di italiani che hanno fatto fortuna esportando questo fantastico prodotto nella città iberica.

Basti pensare che ogni anno in media ogni italiano consuma 12 chili di gelato, che non è un record mondiale nei consumi; però l’Italia vanta il primato del maggior numero di gelaterie, per l’esattezza 36.970 che hanno aumentato le vendite dell’8% arrivando a un giro d’affari superiore ai 2 miliardi di euro.

D’altronde con simili temperature, non gustarsi un cono o una coppetta con le enormi varietà di gustI presenti, sarebbe un peccato enorme, e infatti gli italiani non si pongono il problema, e non rinunciano mai a questa prelibatezza.

Ora spazio a un pò di patriottismo regionale e, permettete, anche provinciale.
L’Emilia Romagna è la terza regione in Italia per numero di concentrazioni artigianali, solo dietro a Lombardia e Veneto.

In una statistica condotta da “Dissapori” che ogni anno stilla la classifica delle migliori 100 gelaterie italiane, almeno 2 nelle ultime 50 posizioni sono anche cesenati il che è motivo di forte orgoglio.

Fanalino di coda, anche se è già un onore essere in questa classifica è la gelateria “Conserve Bio” a Cesena.
90° è invece la gelateria Leoni, in via Fratelli Bandiera.
Entrambe le botteghe offrono prodotti di ottima qualità, artigianali, freschi, e con gusti molto variegati, frutto di un grande lavoro del prodotto e di tanta pazienza e passione.

Per scoprire la classifica completa dei migliori negozi che vendono uno dei prodotti più amati d’Italia, visitate il sito www.dissapori.com

A cura di Giacomo Biondi

I POMPIERI “PIROMANI”

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Gli incendi stanno causando ingenti danni e fastidi in buona parte della nostra penisola, specialmente a sud, tra Sicilia, Lazio Puglia e Campania.
Addirittura le fiamme hanno spezzato alcune vite; nei pressi di Roma, a Tivoli per l’esattezza, ieri il fuoco ha ucciso una madre e una figlia che erano in casa prima che il rogo divampasse senza dar loro possibilità di scampo.

Le cause di questo devastante fenomeno finora si sono cercate nel gran caldo, nella disattenzione umana verso l’ambiente e nella mafia che poteva aver interessi a bruciare determinate zone di ecosistema.

Mai però si poteva immaginare che in alcune zone fossero i vigli del fuoco stessi gli artefici di questi incendi.
Questo quanto emerso dalle intercettazioni della polizia di Ragusa, in Sicilia, che hanno scoperto una telefonata attraverso la quale hanno capito che 15 vigili del fuoco volontari del distaccamento di Santa Croce Camerina appiccavano gli incendi a scopo di lucro.

Infatti i pompieri volontari percepivano 10 euro all’ora durante ogni intervento, quindi più lavoro c’era, maggiore era il guadagno.
Visto però che gli incendi grossi spettano ai pompieri “veri e propri” e non ai volontari, questi hanno pensato bene di appiccare fuochi circoscritti, in modo da non danneggiare troppo l’ambiente evitando così l’intervento dei superiori, e scendere loro sul campo per spegnere le fiamme e guadagnare così la loro parcella.
La polizia ha costretto agli arresti domiciliari il capo dell’unità criminale, composta da 15 persone, muovendo un’accusa di truffa allo Stato e di incendio doloso per tutti gli altri.

Intanto gli interventi provvidenziali dei pompieri, quelli veri, stanno risolvendo molti moltissimi problemi dettati dai roghi, che mai come quest’anno divampano in Italia.
Il nostro paese ha il poco invidiabile primato Europeo per incendi che lo hanno colpito e che hanno causato la perdita di 72039 ettari di terreno naturale.

A cura di Giacomo Biondi

LA FINE DI UN CICLO?

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Le olimpiadi di atletica di Londra lasciano gli appassionati sportivi con un grande dubbio.

Sarà la fine di un ciclo? Gli eventi nel loro ordine e successione lasciano pensare di si.

Infatti oltre all’amara sconfitta di Bolt, la Giamaica subisce un altro duro colpo, stavolta in ambito femminile.

Vero, l’ex uomo più veloce del mondo è arrivato comunque a medaglia, anche se di Bronzo si è trattato, in una gara nella quale tutti, ma proprio tutti lo davano per favorito.
E la finale femminile? Beh quella neanche si dovrebbe correre, pensavano gli addetti ai lavori e il pubblico prima che iniziasse, tanto Elaine Thompson ha già la vittoria in pugno.
E invece la sud americana delude forse più del suo connazionale maschile, non arrivando neanche a medaglia, anzi giungendo al traguardo solo 5° dopo una gara molto più lenta delle aspettative.
L’oro se lo è aggiudicato l’americana Tori Bowe che termina col non esaltante tempo di 10″85, davanti all’ivoriana Maria Josè Ta-Lou 10″86( medaglia d’argento) e all’olandese Dafne Schippers (10″96 bronzo).

La sprinter gamaicana è giunta al traguardo solo 5° con un tempo di 10″98. E dire che poche ore prima, nella semifinale, aveva tagliato la linea finale con un tempo di 10″84, un tempo che nell’ultima gara le sarebbe valso l’oro.

Un tracollo inspiegabile dunque per una nazione da sempre abituata a essere al vertice in questo sport, sia a livello maschile con Bolt, ma anche prima di lui con Asafa Powell, un altro che non si può dire andasse piano; che femminile con la Thompson che aveva abituato tutti a vincere facilmente gare che in realtà sono molto tirate.

Ci vuole preparazione, condizione mentale e la freddezza di non lasciarsi emozionare dalla gara e/o dalla cornice di pubblico presente. Condizioni a cui però una campionessa come lei deve essere abituata, ma che evidentemente ieri sono riaffiorate condizionando la sua gara. Oppure era un lieve acciacco fisico, chissà.
Sta di fatto che almeno lei, al momento, non sia in procinto di ritiro, e quindi c’è tempo per recuperare questo brutto scivolone che lascia aperta una domanda; è la fine momentanea del glorioso ciclo di velocisti gamaicani?

A cura di Giacomo Biondi

RISULTATI INASPETTATI

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Si è giocato ieri il secondo turno di Coppa Italia e non sono mancate le sorprese.

Infatti chi si aspettava una passeggiata nel passare il turno da parte delle squadre di Serie B, deve abbondantemente ricredersi.
Sono 6 le squadre cadette eliminate contro avversari di categorie inferiori.

La Ternana si è dovuta piegare al Trapani; l’Entella alla Cremonese; la Pro Vercelli ha perso col Lecce; il Venezia di Filippo Inzaghi ha dovuto alzare bandiera bianca al Pordenone che passa il turno; il Novara è stato messo KO dal Piacenza.

La sconfitta vera e clamorosa, quella che fa rumore, è però certamente quella dell’Empoli che è riuscita a perdere in casa contro il Renate, modesta squadra di Lega Pro.
I toscani, retrocessi in B dopo un campionato deludente, sono una delle squadre favorite per il campionato, e quindi la sconfitta contro questo avversario non è assolutamente giustificabile.
Non che le altre “cadette” abbiano fatto molto meglio.
E’ vero sono arrivate delle vittorie, ma di misura e troppo sofferte(alcune), contro avversari per altro contro cui si dovrebbe giocare in preparazione e non seriamente.
Quindi di motivi per sorridere ce ne sono pochi, specie perchè dal prossimo turno entreranno in gioco anche squadre di Serie A.

Ecco perchè la vittoria del Cesena contro la Sambenedettese per 2-1 può essere considerata molto positiva. Vero l’avversario non era un fenomeno, ma come visto, questo può non contare e i bianconeri per 70 minuti hanno fatto vedere qualcosa di buono, calando fisicamente solo nel finale, e concedendo il gol agli avversari a partita praticamente in tasca al 91°.
Il bello per il Cavalluccio deve ancora venire, e sarà domenica prossima quando l’avversario si chiamerà Genoa (al Ferraris) , test che stavolta metterà a dura prova il Cesena, abituato dalla scorsa edizione della Tim Cup a fronteggiare ed eliminare avversari di categoria superiore, quali Sassuolo e all’ora Empoli.

Le uniche compagini di B che possono pienamente sorridere sono il Palermo che passeggia sulla Virtus Francavilla, segnando 5 reti in scioltezza. In evidenza Trajkovski con la sua tripletta.

Il Carpi che ne fa 4 al Livorno, con 3 reti segnate nei primi 25 minuti; e il Foggia neo promossa che affonda il Vicenza in trasferta, facendo capire che una certa consistenza c’è.
Lo Spezia che batte agevolmente la Reggiana.

Da non dimenticare la prestazione del Bari che vince, soffrendo , in rimonta contro il Parma, avversario della stessa categoria e che quasi certamente darà del filo da torcere a tutti in serie B.

Tutte le altre qualificate, tra cui il tanto decantato Pescara di Zeman, hanno faticato parecchio per passare il turno, il che può essere indice solo di due cose.
O la condizione fisica delle squadre cadette non è ancora ottimale, e allora basta solo aspettare qualche settimana.
Oppure, cosa che nessuno si auspica, questo torneo si sta sempre più livellando verso il basso e quindi anche avversari apparentemente innocui o sconosciuti, possono rappresentare una minaccia.

Prossimo turno di Coppa è tra sabato e domenica prossima, mentre il campionato si avvicina sempre più inesorabilmente.

Ecco i risultati completi del secondo turno.

Spezia-Reggiana 3-0; Ascoli-Juve Stabia 3-2; Empoli-Renate 5-6; Novara-Piacenza 1-2; Venezia-Pordenone 1-2; Cittadella-Albinoleffe 2-1; Carpi-Livorno 4-0; Salernitana-Alessandria 2-1; Virtus Entella Cremonese 0-1; Pisa-Frosinone 0-1; Avellino-Matera 1-0; Palermo-Francavilla 5-0; Vicenza-Foggia 1-3; Brescia-Padova 1-0; Cesena-Sambenedettese 2-1; Ternana-Trapani 0-1; Perugia-Gubbio 2-1; Bari-Parma 2-1.

A cura di Giacomo Biondi

SARA ERRANI POSITIVA AL DOPING

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Si legge sul Corsera di oggi che la tennista Sara Errani sarebbe positiva al doping.
In giornata è atteso un annuncio della Federazione internazionale di tennis (ITF) che a inizio 2017 ha condotto il controllo e dovrebbe ufficializzare la sua decisione sul caso. Errani sarebbe stata trovata positiva all’anastrozolo, uno stimolatore ormonale nella classe degli steroidi.

CHIESTA CONDANNA EREDE SAMSUNG

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I procuratori sudcoreani hanno chiesto oggi la condanna a 12 anni di carcere per l’erede dell’impero Samsung coinvolto in uno scandalo di corruzione che ha anche causato l’addio al potere dell’ex presidente Park Geun-Hye.

All’udienza finale del processo a carico di Lee Jae-Yong, vice presidente di Samsung Electronics, i procuratori hanno definito l’imputato il “beneficiario finale” dei reati compiuti nell’ambito di questo scandalo di corruzione, chiedendo una condanna a 12 anni di prigione.

Lee Jae-Yong è accusato di avere corrotto la confidente dell’ex capo dello Stato.

Fonte Afp

SOMARI!

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Nell’era della tecnologia si può perdere una gara di Moto GP, o forse più ragionevolmente qualche punto, per una decisione ritardata?

Dopo aver assistito al Gran Premio della Repubblica Ceca, a Brno, ovviamente la risposta è sì e ci sta tutta la definizione data da Valentino Rossi al proprio team che, diciamocela tutta, ha dormito un po’ troppo, con la complicità del fuoriclasse di Tavullia, il quale, quando si tratta di cambi gomme, non è proprio quel che si dice un “fenomeno”!

In casa Yamaha non sono stati gran che brillanti, alla faccia dell’efficienza giapponese, ma anche nell’italica Ducati non è che abbiano fatto mirabilie, con in più la comica del cambio moto di un Lorenzo, il quale da parte sua pare diventato più un pilota di bici con pedalata assistita che di moto mondiale.

Alla fine la Honda ha fatto doppietta ed il furbo Marquez ha preceduto il compagno Pedrosa ed un Vinales indietro all’inizio, ma che ha effettuato il cambio gomme prima di Valentino.
Chi ha assistito al GP, e non ha cambiato canale al termine della gara, si è quindi sicuramente divertito non di meno nel sentire i commenti che ovviamente hanno caratterizzato l’andamento del tutto particolare di una corsa data per bagnata ma asciutta già ben prima della partenza.

Fortunata la Honda, o bravi loro e “somari” gli altri? Certo si è trattato di una decisione rischiosa e poteva essere una debacle anziché un trionfo, hanno azzardato ed hanno vinto e quindi merito alla decisione; che poi gli altri siano effettivamente stati dei somari non ci piove ….

Perché? Vero che dai box è difficile sapere dove piove e dove no, ma davvero ci vogliono quattro e cinque giri per riuscire a preparare una moto che dovrebbe già essere pronta in caso di bisogno? Tarature, assetti, e maneggiamenti vari sono cose giustissime, ma se un avversario, anzi, l’avversario PRINCIPALE e più pericoloso cambia gomme dopo due giri, cosa ci vuole a controllarne i tempi e vedere dopo tre parziali che guadagna dieci secondi al giro?

Il problema è che anche nell’era della tecnologia servono decisioni umane da prendere con immediatezza ed efficacia, altrimenti alla fine la figura è quella del somaro, con tante scuse al “povero” quadrupede che forse …. Avrebbe reagito più velocemente!!!

A cura del Direttore responsabile Maurizio Vigliani