Il Governo sembra molto sicuro della propria previsione, ma i dubbi e le critiche continuano ad esserci.
Il Pil crescerà dell’1% nel 2017: il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nella sua seconda audizione parlamentare in pochi giorni sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def), non ha fatto marcia indietro e prosegue sostenendo fieramente anche il quadro della manovra.
Nel corso della prima audizione c’era stata una vera e propria “bocciatura” da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), che aveva bollato come “eccessivamente ottimista” il quadro fornito dal ministero.
Tale organo è indipendente rispetto all’esecutivo e la settimana scorsa il suo presidente, Giuseppe Pisauro, era stato ascoltato unitamente ai tecnici di Bankitalia, i quali avevano definito “ambiziosi” i propositi del governo guidato da Renzi.
Dunque, a questo punto, con la seconda audizione di Padoan, “è finito il primo round”, come dicono i tecnici del ministero dell’Economia. Il problema è che il match si è concluso senza trovare nessun accordo.
Ora si aspetta la Legge di Bilancio. Il Def, che verrà discusso e votato dai parlamentari nelle prossime ore, è solo l’inizio. Resta giusto da chiarire se sia l’inizio della fine.