Non poche le preoccupazioni del nostro Governo sugli sviluppi del colpo di stato in Niger.

Dopo una riunione presieduta da Giorgi Meloni con il Sottosegretario Mantovano e i Ministri Tajani e Crosetto, i responsabili dell’Intelligence è emerso che: “L’Italia auspica una soluzione negoziale e la costituzione di un governo riconosciuto dalla comunità internazionale”.

Nonostante questo c’è un forte timore sulle possibili iniziative di Parigi, – anche a seguito della dichiarazione del Presidente Macron – se attaccano interverremo – indirizzata ai golpisti dell’Ecowas, l’organizzazione dei Paesi dell’Africa occidentale: un evento che darebbe addito ad una coalizione dei pretoriani del generale Tiani, l’esercito nigerino e buona parte dei civili, provocando una guerra civile senza pari.

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato: “Lo scenario peggiore sarebbe una Francia che si muove da sola con i Paesi dell’Africa occidentale. Inutile fare i cowboy nei saloon. Un intervento condotto da europei bianchi per incidere in una cosa interna rischierebbe di avere effetti deflagranti. Va bene mantenere i contingenti europei affinché la situazione non degeneri ma è il momento di ragionare: abbiamo ferite nel mondo che nascono da accelerazioni non ponderate. Il compito dell’Occidente non è buttare benzina, ma gettare acqua sul fuoco. Secondo me la situazione è recuperabile senza interventi troppo duri. È un colpo di stato anomalo, non si capisce se la parte militare abbia aderito per convinzione o solo per evitare una guerra civile.

Ha poi aggiunto, in merito alla politica della UE: “Non mi viene in mente un solo caso di politica internazionale in cui i 27 siano d’accordo. Sul Niger io non so che cosa pensa e cosa farà domani la Francia.

Non lo sa la Germania e non lo sanno gli Usa. Non sappiamo come si muovono gli altri Stati, perché non esiste un tavolo di coordinamento. Alla fine il percorso dell’Europa è accelerato su certe cose ma su argomenti fondamentali come la politica estera ci sono differenze che nessuno vuole colmare».

Nel contempo, in Niger, assente l’Ambasciatore italiano, Emilia Gatto, segue le problematiche interne il Generale Nadir Ruzzon, che ha cercato anche un dialogo sia con i golpisti che con i “fedelissimi” del Presidente destituito Bazoum, visto anche il suo compito di addestramento di circa 10.000 miliari nigerini. E’ noto il suo buon rapporto con i Leader e le Istituzioni del Paese.

Ovviamente non bisogna trascurare un fatto importante: quello dell’assalto all’Ambasciata francese a Niamey, capitale del Niger, dove migliaia di persone a favore del golpe contro Bazoum hanno circondato l’Ambasciata Francese e hanno tentato di assaltare gli uffici al grido di “Viva Putin”, mentre nelle strade primeggiavano le bandiere russe.

Un altro aspetto che potrebbe avere un’importanza strategica è dato dalla presenza della Federazione Russa, e dello zampino cinese, che potrebbero sfruttare il caos provocato dal golpe: non a caso le esportazioni di oro e uranio verso la Francia sono già state bloccate!

La Francia necessita dell’uranio per alimentare le Sue centrali e una eventuale chiusura nei suoi confronti e una apertura verso la Federazione Russa e la Cina potrebbe seriamente compromettere l’economia francese.

Il presidente Putin potrebbe proporre “grano” in cambio di uranio e oro, monopolizzando il Niger!

Ecowas ha dato ai golpisti sette giorni di tempo per ridare ordine allo Stato e nel contempo ha disposto l’isolamento dello stesso a livello economico e logistico.

A cura Pier Luigi Cognoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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