Nella giornata di ieri, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, nell’incontro con il leader delle Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha affermato. “L’Agenzia per l’energia atomica russa Rosatom sta lavorando alla creazione di armi nucleari avanzate in grado di mantenere l’equilibro strategico nel mondo.”

Una dichiarazione forte, forse mirata a “spaventare” l’Occidente, al fine di mettere basi concrete sull’eventuale “progetto di pace” con l’Ucraina.

Un’operazione ben studiata che trova un suo appoggio e u supporto a quella proposta dal Ministro degli Esteri Sergei Lavrov che ha evidenziato: “I Russi sono pronti a negoziare, ma tenendo conto della realtà sul terreno e degli interessi della sicurezza russa“.

Tali dichiarazioni non trovano invece analogo riscontro al Cremlino dato quanto ha indicato il Ministero delle finanze evidenziando che la Russia stanzierà circa un 70% in più per la “Difesa” nel 2024.

L’analista Piero Batacchi, sollecitato in merito a tale argomento, sottolinea: “La guerra in Ucraina si gioca con tanti strumenti, anche quelli informativi. La minaccia nucleare viene tradizionalmente usata dai russi sia come deterrente che come strumento per influenzare le opinioni pubbliche ricordando che la Russia non può essere sconfitta perché ha una capacità di risposta nucleare.”

Hans Kristensen, della Federation of American Scientists, ritiene doveroso affermare: “Il programma di modernizzazione nucleare della Russia appare motivato in parte dal forte desiderio del Cremlino di mantenere la parità globale con gli Stati Uniti, ma anche per compensare le forze convenzionali inferiori e l’apparente convinzione della leadership russa che il sistema di difesa missilistica balistica statunitense costituisca un reale rischio futuro. Le scarse prestazioni delle forze convenzionali russe nella guerra contro l’Ucraina e l’esaurimento delle scorte di armi probabilmente approfondiranno la dipendenza russa dalle armi nucleari.”

Per la cronaca le super-armi (superoruzhie) nucleari furono annunciate da Putin già nel marzo 2018. Attualmente sono tre: il missile intercontinentale Sarmat – il missile balistico aviolanciato Kinzahal – l’Avangarde, un veicolo di rientro ipersonico progettato per aggirare le difese antimissile.

A cura di Pier luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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