Addio a Madeleine Albright: la prima donna segretario di stato Usa è morta di cancro all’età di 84 anni.

“Era circondata dalla famiglia e dagli amici”, ha annunciato la famiglia stessa su Twitter dando la notizia.

Dopo aver servito come ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu, fu la prima donna a guidare la diplomazia americana, diventando così anche la donna più alta in grado nella storia del governo statunitense, durante il secondo mandato di Bill Clinton alla Casa Bianca (1997-2001). Albright non fu in linea di successione per la presidenza statunitense perché era nata nell’allora Cecoslovacchia.

Arrivava da una famiglia di origini ebraiche e abbandonò la sua terra d’origine quando essa fu annessa al Terzo Reich. Dopo un soggiorno a Londra, la famiglia tornò in patria alla fine della seconda guerra mondiale, ma con l’avvento al potere del regime comunista si trasferì negli Stati Uniti nel 1948.
La Albright fece i suoi studi liceali in Svizzera, poi si laureò in scienze politiche al Wellesley College nel Massachusetts e conseguì un dottorato in diritto pubblico presso la Columbia University di New York, quando era già sposata col giornalista Joseph Medill Patterson Albright, da cui divorziò nel 1982.

Un mese fa aveva firmato sul New York Times un editoriale che oggi appare profetico: “Invece di spianare la strada alla grande Russia, l’invasione dell’Ucraina segnerà l’infamia di Putin, lasciando il suo Paese diplomaticamente isolato, economicamente in difficoltà e strategicamente vulnerabile di fronte ad una alleanza occidentale più forte e unita”. Le sanzioni occidentali, notava, “devasteranno non solo l’economia del suo Paese ma anche lo stretto circolo di amiconi corrotti, che a loro volta potrebbero sfidare la sua leadership. Quello che sarà di certo una guerra cruenta e catastrofica drenerà le risorse russe e costerà vite russe creando nello stesso tempo un incentivo urgente per l’Europa per tagliare la sua pericolosa dipendenza dall’energia russa“.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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