MANIFESTAZIONE CGIL MOBILITAZIONE NAZIONALE DELLA CGIL PER CAMBIARE IL SISTEMA PREVIDENZIALE, PER SOSTENERE SVILUPPO E OCCUPAZIONE, PER GARANTIRE FUTURO AI GIOVANI PENSIONI MANIFESTANTE MANIFESTANTI PROTESTA CORTEO
Monfalcone: ieri la Comunità Islamica ha manifestato contro la decisione presa dalla Pubblica Amministrazione finalizzata alla chiusura di due “centri di preghiera” ritenuti da tempo non idonei a tale “servizio”.

Circa 8.000 i partecipanti al corteo, ben organizzato dalla sinistra e dalla Cgil, che hanno suggerito e caldeggiato di portare solo bandiere italiane e della UE, in una commedia ridicola e sconcertante. Vedere una donna che indossava il niqab, il burqa nero che la copre dalla testa ai piedi, sventolare la nostra bandiera lascia allibiti! E ancora peggio veder sfilare giovani con la bandiera blu a stelline, vestiti con tuniche arabe e la classica barba islamica che, ben preparati per l’evento, gridavano: “Siamo monfalconesi, siamo italiani e siamo musulmani.” 

Al loro fianco l’ex Rettore e sindaco di Udine, Furio Honsell, attuale Consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia di “Open Sinistra” che stimolava il corteo islamico al grido “Cittadini e cittadine, siete voi che portate la ricchezza in questa regione, siete voi il futuro del nostro paese».

In prima fila una moltitudine di donne velate, alcune con il burqa nero, altre con i passeggini e i loro bimbi che giustificano la loro presenza affermando che loro non camminano dietro gli uomini!

Il corteo si è mosso compatto e ben ordinato, pilotato e seguito da un “perfetto servizio d’ordine” gestito dai mussulmani che indossavano le storiche pettorine gialle del Partico Comunista. 

Mentre Renzo Erman del gruppo cristiano sottolinea: “Basta andare a vedere nei giorni di mercato quante sono coperte dalla testa ai piedi, con tanto di guanti neri, per capire la vera realtà di una comunità che non vuole integrarsi“, Elisabetta, di Pax Christi, giunta da Gorizia, ha invece dichiarato: “Tutti hanno diritto a professare la propria fede. Proibirlo mi sembra un’ingiustizia”.

I giornalisti hanno cercato di intervistare alcune “ragazze con il velo, che non si sono prestate a dare risposte mentre un giovane ha risposto correttamente nella nostra lingua, affermando: Non mi piace quello che ha fatto Hamas il 7 ottobre contro Israele ma neanche Israele che ammazza i palestinesi da anni”.

Un esule istriano, ha invece commentato: “Possono pregare dove vogliono se rispettano tutte le norme, ma per loro la legge è un optional. Le bandiere italiane? Una “monada” per farli sembrare belli, bravi e buoni”. Una edicolante del centro cittadino ha invece asserito: “Non sono a mio agio. Venderei volentieri tutto per andarmene La città dove vivo sembra una città talebana“. 

Un trionfo mussulmano che esprime la sua forza e la sua massiccia presenza nella piazza, dove, dal palco del comizio, alcuni Esponenti islamici hanno lanciato rametti di ulivo e ripetute richieste al Sindaco affinché venga aperto un dialogo finalizzato al diritto di pregare. 

 Il Sindaco, Anna Maria Cisint, dopo lo scambio degli AUGURI ha creato un collegamento video, con il Ministro Matteo Salvini in cui ha dichiarato: “Non arretro di un millimetro. Non mi lascio intimorire dalla manifestazione, appoggiata dalla sinistra, che ha violentato l’idea e il valore del Natale”.

Mentre sul palco è stata accolta con un fragore di applausi Cristiana Morsolin, ex candidata sindaco appoggiata dal M5S e dal PD. Ha subito cercato il consenso della piazza, affermando: “Che emozione, voi cittadini invisibili, finalmente avete alzato la testa. E noi siamo con voi”

Partito Democratico, Anpi e Cgil, i cui rappresentanti indossavano la “giubba rossa” come segno e simbolo distintivo della loro fede politica, erano sul palco a fianco degli Islamici, raggiunti dai loro amici da Milano, Lecco, Rimini e Venezia. 

Massaer Diane, adepta dell’Associazione senegalese “Cadesse”, in chiusura ha dichiarato: “Il futuro di questo Paese è nelle mani degli immigrati. Se chiudono una moschea ne apriremo altre 50mila”.

Se mai non si troverà una ragionevole soluzione nell’identificare un “luogo di preghiera” a Monfalcone il prossimo corteo avrà un aspetto ben diverso e con imprevedibili conseguenze e forse è proprio quello che la Sinistra e i Sindacati ci vogliono regalare!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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