Lunedì 25 dicembre 2023
 
Causa il “censimento romano” Giuseppe e Maria raggiungono Betlemme,la città di origine della loro casata,e non trovando un posto nelle affollatissime locande, stanchi del lungo viaggio, si rifugiano in una capanna con una mangiatoia. Li nasce Gesù, il Cristo, il Salvatore, il Messia tra il calore di Maria , di Giuseppe, del bue e dell’asinello (come vuole la tradizione) e tra anonimi pastori, giunti dal richiamo degli Angeli celesti, che diventano i “veri protagonisti” del più grande evento della storia.
Quale personale augurio per questo Santo Natale, vi dono il canto “tu scendi dalle stelle”, nella sua forma integrale e vi invito a dargli lettura nella sua completezza, vi sembrerà di vivere un attimo di intensa gioia e di riflessione, pari a quella provata dai pastori chiamati a vedere il Bambin Gesù.
Auguri a voi tutti.
CIGNOLI PIER LUIGI

Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, – vieni in una grotta al freddo e al gelo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo. O Bambino mio divino, io ti vedo qui tremar; o Dio beato! – Ahi quanto ti costò l’avermi amato! -ahi quanto ti costò l’avermi amato! A te, che sei del mondo il Creatore, mancano panni e foco, o mio Signore, mancano panni e foco, o mio Signore. Caro eletto pargoletto, quanto questa povertà più m’innamora, giacché ti fece amor povero ancora, giacché ti fece amor povero ancora. Tu lasci il bel gioir del divin seno, per venire a penar su questo fieno, per venire a penar su questo fieno. Dolce amore del mio core, dove amor ti trasportò? O Gesù mio, perché tanto patir? Per amor mio! perché tanto patir? Per amor mio! Ma se fu tuo voler il tuo patire, perché vuoi pianger poi, perché vagire? perché vuoi pianger poi, perché vagire?Sposo mio, amato Dio, mio Gesù, t’intendo sì! Ah, mio Signore, tu piangi non per duol, ma per amore, tu piangi non per duol, ma per amore. Tu piangi per vederti da me ingrato dopo sì grande amor, sì poco amato, dopo sì grande amor, sì poco amato! O diletto del mio petto, se già un tempo fu così, or te sol bramo: caro non pianger più, ch’io t’amo e t’amo, caro non pianger più, ch’io t’amo e t’amo. Tu dormi, Ninno mio, ma intanto il core non dorme, no ma veglia a tutte l’ore, non dorme, no ma veglia a tutte l’ore. Deh, mio bello e puro Agnello, a che pensi? dimmi tu. O amore immenso, “Un dì morir per te” – rispondi – “io penso”, “Un dì morir per te” – rispondi – “io penso”.

Dunque a morire per me, tu pensi, o Dio ed altro, fuor di te, amar poss’io? ed altro, fuor di te, amar poss’io? O Maria, speranza mia, s’io poc’amo il tuo Gesù, non ti sdegnare amalo tu per me, s’io nol so amare! amalo tu per me, s’io nol so amare!

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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