L’Albiceleste del c.t. Scaloni finora sta letteralmente schiacciando i Bleus. Decidono Messi, che rompe l’equilibrio al 23′ su rigore e Di Maria che finalizza una ripartenza perfetta al 36′. Francia inesistente davanti a Emiliano Martinez; Deschamps dovrà scuotere i suoi negli spogliatoi per provare a cambiare l’inerzia del match nella ripresa.
Mbappè accorcia dagli 11 metri.
Mbappè riapre la sfida! Emiliano Martinez aveva intuito la traiettoria ma la sfera si insacca nell’angolino basso. Sesto gol per il campione del PSG, alla pari con Leo Messi, ora parità assoluta.
Serviranno i tempi supplementari per stabilire quale sarà la nazionale campione del mondo. La partita sembrava in pieno controllo dell’Argentina ma Mbappè, con una doppietta da fenomeno, ha ribaltato tutto. Bellissimo il finale, con occasioni da una parte e dall’altra e continui rovesciamenti di fronte.
Finisce il primo tempo supplementare ancora tante emozioni, ma il risultato rimane bloccato sul 2-2
Minuto 108: doppietta del Pallone d’Oro! L’Albiceleste a un passo dalla conquista della 22esima Coppa del Mondo.
Fallo di mano di Paredes: altro rigore e al 116′ il fuoriclasse del PSG non sbaglia. Dagli 11 metri una tranquillità da campione stellare.
Finale da incorniciare: emozioni senza sosta fino al 120′ con occasioni a getto continuo da entrambe le parti. Partita epica, indimenticabile. La vincitrice sarà decretata dai rigori.
Finisce 7-5 dopo i calci di rigori.
23° (rig.) L. MESSI – 36° A. DI MARIA – 109° L. MESSI
Rigori L. MESSI – P. DYBALA – L. PAREDES – MONTIEL
L’Argentina è per la terza volta nella sua storia campione del mondo. Messi corona il suo sogno ed entra definitivamente nella leggenda, sedendo sul trono al fianco di un grande come Diego Armando Maradona. Si chiude qui una delle finali più belle della storia, piena di emozioni, di giocate d’alta scuola, di gol segnati e divorati. Si chiude qui un Mondiale iniziato tra lo scetticismo generale e rivelatosi invece più che mai soddisfacente sotto l’aspetto sia tecnico che emozionale.
A cura di Roberto D’Orazi – Foto Getty Image
