È ancora vivo, anche se forse in gravi condizioni, il popolare agente sportivo Mino Raiola. Nel primo pomeriggio quasi tutte le agenzie di stampa, ma non l’Ansa, avevano battuto la notizia della sua scomparsa.  Ma neanche tre quarti d’ora dopo è proprio l’Ansa a riportare la smentita di Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano: “Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo”, dice, e lo riscrive a distanza di pochi minuti su Twitter.

E pressoché in contemporanea lo stesso profilo Twitter di Raiola mette la parola fine su ogni residuo dubbio: “Per chi si chiede del mio stato di salute: sono arrabbiato, è la seconda volta in 4 mesi che mi danno per morto“.

Il popolare agente sportivo, protagonista di alcune delle più importanti operazioni di calciomercato degli ultimi 15 anni, è malato da tempo. A gennaio si era appreso di un delicato intervento chirurgico per problemi polmonari, poi le sue condizioni erano rimaste riservate.

Nato a Nocera Inferiore, risiede a Montecarlo dove spesso lo si è visto al volante di una Rolls Royce cabrio. È considerato un mago nello strappare e nell’imporre le sue condizioni ai club. Dalle sue mani sono passati i destini di giocatori tra i più talentuosi del mondo tra cui  Haaland, de Ligt, Donnarumma, Pogba, Verratti, Ibrahimovic, Balotelli, Kean, Insigne, Manolas.

Recentemente ha attaccato il presidente Fifa Gianni Infantino: “Dice che bisogna regolamentare il rapporto con gli agenti, ma non sta facendo niente. Le regole della Fifa sono vergognose, con loro non c’è alcun dialogo”, aveva detto a novembre scorso. Non è la prima polemica con la Fifa: a marzo 2021 l’aveva accusata di “attaccare gli agenti per distogliere l’attenzione dai loro problemi reali”

A cura di Televideo – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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