Grossi disagi nella Capitale a causa dello sciopero organizzato di tassisti contro quella che definiscono la “sanatoria pro Uber”. Stessi problemi a Torino e a Milano, dove le manifestazioni continuano senza sosta.

C’è grande attesa per la votazione che verrà fatta al Senato del maxiemendamento al Milleproroghe, che spiana la strada a multinazionali come Uber, e a Roma l’agitazione si è diffusa a macchia d’olio anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino rimasti praticamente senza auto bianche. Un migliaio di tassisti si è raccolto spontaneamente nei pressi di Palazzo Madama.

“Il margine di ripensamento è risibile – afferma Federico Rolando, portavoce nazionale di Federtaxi – questo potrebbe aprire panorami prossimi di lotta, che verranno stabiliti durante l’assemblea di categoria prevista per il 22 a Roma, prima del passaggio definitivo in Parlamento. I tassisti aspettano da settembre 2015 il promesso tavolo sulla legge delega concordato con il governo”.

Per fronteggiare i danni che deriverebbero dall’approvazione all’emendamento, le organizzazioni sindacali dei tassisti milanesi hanno chiesto un incontro urgente con il prefetto, Luciana Lamorgese; secondo i tassisti, la nuova norma “riporta di fatto indietro l’orologio di otto anni” e “se approvata – a loro avviso – concederebbe il via libera a tutte una serie di azioni abusive nel settore del trasporto persone”.

Le Organizzazioni nazionali e locali del settore taxi hanno quindi dichiarato lo stato di agitazione e hanno chiesto un “incontro urgente” al prefetto “per rappresentare le ragioni e le motivazioni dell’azione sindacale”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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