Matteo Bassetti fa una disamina corretta sull’andamento del coronavirus a ridosso delle ferie estive. Il direttore della clinica Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha commentato l’incremento di casi di coronavirus registrato nella giornata di ieri.
“La positività al tampone non vuol dire che abbiamo un malato grave. E, dunque, anche il dato di ieri dei 402 positivi non significa che abbiamo altrettanti nuovi malati”.

Coronavirus, l’andamento dell’epidemia secondo Bassetti
Resta dunque cauto, positivo Bassetti, nonostante il report del monitoraggio di Iss e Ministero della Salute abbia rilevato un incremento su base settimanale dei nuovi casi, che ha portato l’indice Rt oltre il livello di guardia in 12 regioni.
“Ormai sappiamo che la larga maggioranza dei casi è composta da asintomatici o paucisintomatici – ha sottolineato Bassetti – quelli che hanno una forma ‘mild’ di Covid-19, come direbbero gli anglosassoni”.

Per l’infettivologo, il campanello d’allarme da tenere in considerazione, “il ‘termometro’ dell’epidemia, è piuttosto quello dei ricoveri, in particolare in terapia intensiva“, che non ha destato particolari livelli di preoccupazione nelle ultime settimane.

Il bollettino di ieri, dice Bassetti “non deve allarmarci, ma spingerci a tenere alta la guardia, osservando le misure come il distanziamento sociale, l’igiene e l’uso della mascherina”. Questo perché, come testimoniano i bollettini quotidiani, “il virus circola” e quindi “è importante continuare con le misure di distanziamento”.

Piuttosto i timori dell’infettivologo sono ben altri i controlli sulle persone ricoverate e di chi entra in Italia liberamente senza mettersi in quarantena. La preoccupazione di Bassetti è piuttosto verso i criteri “di ricovero per Covid-19 nelle varie regioni”, troppo diversificati: “Vanno unificati – ha precisato il medico – perché è impossibile e scorretto ricoverare chiunque abbia solo 37,5 di febbre. Nel nostro Paese si fanno pochi controlli sulle persone che arrivano dall’estero, anche da Paesi dove il virus circola. E nessuno vuol fare speculazione politica: dunque penso a quanti arrivano con i barconi, ma soprattutto con aerei, auto private e pullman. Io stesso nei giorni scorsi ho visto un’automobile con una targa dalla Bulgaria e delle persone che riposavano in autogrill, chi le ha controllate? È stato detto loro di mettersi in quarantena? Chi avvisa quanti arrivano da un Paese endemico via Europa di rispettare la quarantena? Il timore è che tanti non vengano intercettati”.

A cura di Silvia Camerini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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