Acque limpidissime, sabbia fine, vegetazione lussureggiante e una fauna variegatissima sono gli elementi primi di una vacanza alle Maldive che, con tre atolli principali (North Malé, South Malè e Ari) e oltre duemila isolette, anche in tempo di Covid sono meta scelta da decine di migliaia di turisti.

Un paradiso terrestre che si offre ai visitatori a costi abbastanza sostenuti, dovuti alla totale di mancanza di risorse locali e alla conseguente necessità di importare ogni bene necessario per garantire esperienze di viaggio uniche ed indimenticabili.

Alle Maldive nulla è lasciato al caso, e il governo centrale organizza e controlla ogni aspetto della vita turistica, al fine di preservare i territori, le abitudini e la salute non solo dei visitatori, ma anche dei residenti, per la maggior parte musulmani organizzati in piccole comunità. Negli anni, vista la richiesta sempre crescente, sono stati costruiti molti villaggi di alto livello, oltre ad alcune guesthouses di profilo più basso ma certamente decorose e accoglienti; la scelta del governo però, al fine di limitare il traffico e la criminalità, è stata quella di concedere la costruzione di poche strutture su ciascuna isola.

Costellati da piccoli villaggi di pescatori, i territori isolani sono sicuramente luogo ideale per gli amanti delle immersioni che portano a scoprire meravigliosi coralli nonché una flora e una fauna marine introvabili in altre parti del mondo; qui le visite “turistiche” sono sempre guidate e ricomprese all’interno di cosiddetti circuiti turistici: chi infatti volesse visitare zone non incluse in suddetti circuiti, dovrà chiedere un permesso speciale, motivato da una valida ragione.

Questo contenimento regolamentato, che potrebbe apparire talvolta troppo restrittivo, in verità ha permesso alle Maldive di diventare modello per uno sviluppo turistico conservativo e non distruttivo: tanta bellezza e la salute di persone, luoghi, natura, coralli, pesci coloratissimi e tartarughe centenarie vengono così certamente preservate.

Ciò ha permesso inoltre al governo, nel mese di luglio 2020, forte di queste limitazioni e consapevole della facilità all’interno dei territori di mantenere e garantire il distanziamento sociale, di aprire i propri confini a tutti i Paesi: scelta decisamente rischiosa, considerando che è stata presa in tempi di pandemia, ma che ha permesso alle Maldive, nonostante la crisi internazionale, di registrare nello stesso 2020 circa 500.000 ingressi.

Certo, un terzo rispetto ai numeri degli anni precedenti, ma sicuramente un record assoluto, a parità di periodo, rispetto agli altri Paesi del mondo che vivono di turismo. Per l’accesso è necessario avere prova di un test Covid-19 negativo.

L’offerta turistica nel frattempo si è adattata alle nuove esigenze, e i pacchetti proposti prevedono soggiorni più lunghi, addirittura con formula “all you can stay” per prenotazioni illimitate fino ad un anno, e comprensivi dell’ormai immancabile internet ad alta velocità.

Ed ora, ecco a voi alcune curiosità sulle Maldive:
c’è il sole tutto l’anno;
la temperatura dell’acqua è di 28 gradi mentre quella dell’aria va dai 29 ai 32;
sono il Paese più pianeggiante al mondo: il punto più alto si trova a soli 2,4 metri sul livello del mare;
“atollo” è una parola di origine Dhivehi, la lingua nazionale delle Maldive;
sono state qui identificate oltre 200 specie di coralli e oltre 2000 specie di pesci;
le barriere coralline sono strutture viventi e competono con le foreste pluviali in termini di diversità biologica;
sono il più grande paese acquatico al mondo: il 99% delle Maldive infatti è costituito da acqua.

A cura di Sara Patron – Foto Travel Viaggi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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