Dalla politica estera, con il ruolo dell’Italia in Europa in un momento in cui la guerra si riaffaccia ai confini del continente e le navi russe e della Nato si confrontano al largo della Sicilia; all’emergenza covid, che è uno degli obiettivi per il quale è nato il governo di Mario Draghi, insieme alla messa a regime del Pnrr; all’unità politica e sociale come dovere di partecipazione di cittadini e istituzioni.

Saranno questi alcuni dei temi che verranno affrontati oggi da Sergio Mattarella, nel suo messaggio alla Nazione pronunciato a Montecitorio davanti le Camere riunite. Per la seconda volta, dopo Giorgio Napolitano nel 2013, il capo dello Stato uscente succede a se stesso. Mattarella reciterà il consueto giuramento di fedeltà alla Repubblica e di rispetto della Costituzione. Al termine del quale pronuncerà il discorso rivolgendosi alla Nazione.

Un atto d’accusa ai partiti – dopo le loro inconcludenti manovre della scorsa settimana – non è previsto anche perché, a differenza di Napolitano al quale furono i leader politici a chiedere di restare, la rielezione di Mattarella trae origine da una sollecitazione che va oltre gli accordi ad un certo punto realizzati dagli schieramenti politici. Il suo nome era emerso sempre più frequentemente nelle votazioni in Parlamento al di là dagli accordi quotidiani che si sono succeduti senza arrivare a scelte condivise.

Non potrà mancare un passaggio dedicato al Parlamento e al suo ruolo e al significato che esso rappresenta per tutti gli italiani. Un richiamo alla responsabilità e ad un atteggiamento più vicino alle esigenze del Paese, di unità di fronte alle difficoltà che dobbiamo affrontare. E alla necessità che abbiamo di uscire dalla pandemia. Insomma un dovere della partecipazione da parte di tutti gli attori in campo, verrà sottolineato.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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