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Avete presente le formiche? Un esercito di minuscole creature che instancabili entrano ed escono dal nido alla ricerca di semi o di ogni genere di materiale che possa essere utile alla comunità.
Se le osservi le vedi passare con pezzetti di foglia, di legno spesso più grandi di loro. Se il loro percorso di colpo viene ostruito, non demordono, così come se il nido viene parzialmente distrutto lo ricostruiscono. E ciò accade anche in situazioni atmosferiche avverse
Provate ad osservarle o ad osservare le api.

Ora provate ad immaginare il nostro mondo nell’ultimo anno. Uscite dalla soggettività di ognuno, da come in prima persona siamo stati coinvolti.
Cercate proprio di osservare e non solo vedere.
Non pensate agli interventi che son stati attuati a supporto dell’economia, a ciò che è stato fatto, a ciò che è stato detto a quanto abbiamo sentito, a ciò che deve essere ancora fatto ed a cosa ci aspetta, a quanto ci è costato e quanto ci costerà.

Non schieratevi vaccino si – vaccino no, chiusure si – chiusure no, scuola si – scuola no, spostamenti si-spostamenti no, od addirittura pandemia si – pandemia no.
Accantoniamo il mondo di chi lavora nella sanità perché meritano un elogio a parte e non basterebbe comunque.
Comincerete a ricordarvi di un insieme di persone appartenenti a diverse categorie, sconosciuti per lo più, che instancabilmente si sono adattati ad ogni situazione e disposizione che è stata posta in atto.

Nell’ambito della loro attività si sono inventati servizi aggiuntivi, pur di sopravvivere e di venire incontro alle esigenze della clientela. E ci son stati sempre e comunque con le loro piccole “botteghe” di prossimità, cercando di essere sempre approvvigionati, anche quando i rifornimenti mancavano. E non hanno aumentato i prezzi a dismisura, anche quando gli aumenti loro li hanno subiti.
E badate bene: anche loro hanno rischiato e rischiano sulla loro pelle, perché i contatti li hanno con chiunque, a volte anche con chi candidamente dichiara di essere in quarantena a casa ma te lo dice dopo che l’hai avvicinato. E sono avvicinati anche da chi stoicamente rifiuta di indossare la mascherina, o la indossa a metà con il bel naso in mostra.

E pensare che tutto questo periodo dovrebbe averci insegnato a ritornare ai rapporti normali, alla pazienza, a lasciar da parte le pretese, ad imparare da chi duramente affronta ogni giorno perché alle spalle non ha una grande società, non ha possibilità della cassa integrazione, ma quei 4 denari che porta a casa sono tutto il sostentamento della propria famiglia.

Pensate a Cristina del piccolo supermercato all’angolo che ti porta la spesa a casa e sceglie prodotti migliori che ha per te pensando a quando tutto finirà e tu rimarrai la sua cliente; a Elena la parrucchiera che ti prepara la bag colore e te la porta a casa perché comunque anche se non esci ti devi voler bene; a Mario il panettiere che alle 4 è già al forno ad impastare per sfornare il pane fresco per le sue clienti; a Giorgio il pasticcere; ad Annalisa della gastronomia, perché seppur vero che ognuno di noi è diventato un masterchef qualche piatto pronto e prelibato te lo fai portare anche da Pietro del ristorantino a due chilometri.

Od hai il desiderio di addentare un hamburger che ordini da Giacomino il paninaro e te lo porta Ahmed il ragazzo con la bicicletta che macina chilometri per due centesimi.
E che dire di Luca e Susy con la loro lavanderia industriale che non ha più lavoro perché ristoranti ed alberghi son chiusi ed allora Susy vende prodotti per la cura del corpo preparando confezioni appositamente studiati per te e Luca va a far le consegne di porta in porta?

Ed i piccoli commercianti di abbigliamento o piccole profumerie che hanno creato il loro sito on line, o tramite istagram ti raggiungono con le loro offerte?
L’esercito dei piccoli, dei silenziosi che instancabilmente non si abbattano, l’esercito senza un nome ma che tanti nomi ha, che continua a vivere con dignità.

A cura di Patrizia Ferro editorialista – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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