Marina Elvira Calderone Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Oggi grande “orgasmo celebrale” per la sinistra e un brindisi per “festeggiare” un ennesimo regalo da parte della Cassazione in merito al salario dei lavoratori e, ovviamente, al salario minimo.

Mancava solo questo in un’Italia in cui la separazione dei poteri non è un tema particolarmente sentito.

Il tutto “nasce” a seguito della verifica di un caso relativo a 8 dipendenti di una cooperativa operane nel segmento vigilantes e portineria. I lavoratori avevano sollevato la distanza tra la contrattazione collettiva che riguarda il loro settore e l’articolo 36 della Costituzione, che recita: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. In prima istanza, il Giudice prese la loro parte. Il secondo grado si verifica invece un’inversione di marcia della Corte d’Appello.

La Cassazione ritorna sull’istanza e riconferma i diritti dei dipendenti della Cooperativa, stabilendo inoltre che un Magistrato può individuare un salario minimo costituzionale a seguito di accurata verifica sulla eventuale esistenza di situazioni da lavoro povero.

Enfasi e gaudio in tutta la sinistra!

La Segretaria Elly Schlein, non esista un istante ad esprimere il suo pensiero, dichiarando: “Arriva dalla Cassazione, con una sentenza storica, una indicazione che conferma la necessità e l’urgenza di stabilire un salario minimo secondo i principi stabiliti dalla Costituzione”.

A seguire Carlo Calenda, leader di Azione che aggiunge: “Con la sentenza che conferma la necessità di un salario minimo legale, la Cassazione è arrivata dove invece fino a ora il governo ha temporeggiato”.

Il M5S, guidato da Giuseppe Conte, sottolinea: “Questa pronuncia segna cambio di passo decisivo, perché dice a chiare lettere che da sola la contrattazione collettiva non può bastare. Il tema è questo: la soglia di dignità può essere superiore a quanto disposto dal contratto collettivo. E questo principio, per le sinistre, spalanca la legittimità del salario minimo”.

Tali affermazioni secondo il centrodestra potrebbe rivelarsi un vero “boomerang sociale”. Non a caso la Premier Giorgia Meloni ha dichiarato: “C’è il rischio concreto che gli stipendi alzati siano meno rispetto a quelli abbassati.”

Si attende inoltre il parere del Cnel.

Ieri il Ministro le Lavoro, Marina Calderone, aveva anticipato “Il salario minimo per legge dimentica la contrattazione che ha dato luogo a una stagione importante di rinnovi e bisogna tenere conto dei giudici quando dicono che la contrattazione da sola non basta. Questo è il lavoro che farà il Cnel”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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