POLIZIA LOCALE POSTO POSTI DI BLOCCO E CONTROLLI DELLE AUTOCERTIFICAZIONI DOPO IL NUOVO DPCM VIETATI GLI SPOSTAMENTI IN REGIONI E COMUNI DIVERSI DA QUELLI DI RESIDENZA AGENTE DI POLIZIA LOCALE

Da martedì 6 aprile cambiano i colori di diverse regioni italiane, che di conseguenza vedono modificare le loro misure anti contagio. Tutte le regioni finiscono in zona rossa e arancione, considerando che la zona gialla non è prevista fino al 30 aprile dall’attuale decreto Covid e nessun territorio sembrerebbe rispettare i requisiti per la zona bianca.

Le ultime ordinanze del ministro della salute Roberto Speranza hanno disposto il passaggio dalla zona rossa a quella arancione per Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento. La decisione è stata presa dalla cabina di regia in base ai parametri del contagio rilevati nei vari territori.

L’ultimo monitoraggio dell’Iss ha osservato che l’indice Rt medio nazionale è sceso a quota 0,98, poco sotto la soglia critica dell’1. Ma l’incidenza di casi positivi rimane ancora alta, con 232,7 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, mentre la scorsa settimana era a 240,3 ogni 100 mila abitanti.

Dal 6 aprile rimangono in zona rossa Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta. In queste regioni si applicano le seguenti limitazioni.
Chiuse le scuole dalla seconda media in poi.
Obbligo di circolare con l’autocertificazione.
Chiuse tutte le attività.
Chiusi bar e ristoranti. Permessi l’asporto, ma non oltre le 18 ai bar, e le consegne a domicilio.
Aperti solo i negozi che vendono beni essenziali.
I parrucchieri, i barbieri e i centri estetici rimangono chiusi.
No agli spostamenti fuori dal proprio comune.

In zona arancione da martedì invece Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria, Veneto e le province autonome di Bolzano e di Trento. Di seguito le misure valide in questi territori.
Tutte le scuole tornano in presenza, ma per le scuole superiore è prevista una percentuale in dad.
Coprifuoco dalle 22 alle 5, divieto di ogni spostamento al di fuori del proprio comune e della regione, salvo motivi di necessità da specificare nell’autodichiarazione.
Possibile andare a casa di amici e parenti, in massimo due persone, una volta al giorno.
Chiusi i servizi di ristorazione a esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio.
Asporto vietato dalle 18 per bar e attività commerciali che vendono bevande e alcolici.
Per circolare non serve alcuna autocertificazione, necessaria solo per recarsi fuori comune.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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