Spal – 10 e lode – Che voto dare infatti ai ferraresi che tornano in A dopo tempo immemore? La Società ha creduto fermamente in mister Semplici e con innesti mirati ha saputo proseguire il cammino già intrapreso in Lega Pro. La Serie A riporterà tutti con i piedi per terra? Chissà, tutto è possibile, ma a Ferrara sanno lavorare bene e non mancano neppure i soldi.

Verona – 8 – Ci si aspettava ben altro dall’Hellas, che invece ha faticato tantissimo e fortuna che il bomber Pazzini ha regalato quelle reti che non sempre ha segnato in carriera. Gli scaligeri hanno comunque rispettato il pronostico e tornano in A dopo un solo anno.

Benevento – 10 e lode – Che voto dare ad una matricola che per il secondo anno consecutivo ottiene una promozione? Il difficile viene adesso? Indubbiamente vero, così come è vero che non sempre basta l’entusiasmo, ma si diceva così anche del Crotone ….

Frosinone – 7 – Esce proprio sul più bello, quando la strada pareva in discesa, ed esce in casa in undici contro nove. Marino, dopo tale debacle ha rassegnato le dimissioni, ma è il solo colpevole? Ci riproverà sin da subito, ma non sarà facile.

Carpi – 7,5 – Altra retrocessa che puntava al ritorno in A, ma ha disputato un campionato altalenante e finire settima non ha certo giovato ai ragazzi di Castori, così come non è bastato il ritorno al Cabassi.

Perugia – 7,5 – Partiti tra le pretendenti alla promozione, i perugini di Bucchi hanno disputato un buon torneo e messo in mostra un gioco piacevole, ma nel doppio scontro il Benevento si è dimostrato più in forma e fine , traguardo mancato per qualche dei giochi.

Cittadella – 8 – Partiti alla grandissima, i veneti ci hanno provato sino alla fine con un gioco garibaldino che però non sempre ha dato i frutti meritati. Era quasi impossibile vedere tre matricole promosse, ma i granata del bravo Venturato ci sono andati davvero vicini.

Spezia – 7,5 – I liguri sembrano sempre sul punto di spiccare il volo, da bravi aquilotti quali sono, ma evidentemente i tanti cambi stagionali penalizzano la costruzione di una formazione che deve ricominciare tutto da capo ad ogni stagione.

Novara – 6 – Partiti nuovamente con l’obiettivo play off, i piemontesi sono stati troppo alterni nel rendimento e non sono riusciti quindi a raggiungere quanto prefissato. Ci si attendeva di più da mister Boscaglia e la mancata conferma ne è la conferma.

Salernitana – 6,5 – Anche i granata avevano ambizioni play off dopo aver sfiorato la retrocessione nella stagione precedente, ma la partenza non proprio delle migliori ha penalizzato i campani, cui non è bastato un girone di ritorno più efficace per raggiungere l’obiettivo.

Virtus Entella – 7 – A Chiavari si fanno ogni anno dei miracoli ed anche in quello appena terminato i biancocelesti sono stati vicini a finire tra le prime otto, traguardo mancato per qualche battuta a vuoto in trasferta di troppo.

Bari – 4 – Tanto rumore per nulla verrebbe da dire, visto che per l’ennesima volta le ambizioni cozzano contro una realtà da cui i biancorossi non si liberano. Se la scelta di Stellone si è rivelata sbagliata, ancora peggiore è stata quella di sostituirlo con un deludente Colantuono ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Cesena – 5 – Illusi probabilmente nella precedente stagione, a Cesena hanno provato a migliorare incappando invece in una stagione di continui alti e bassi e trovando continuità di rendimento e risultati solo nel finale, quando si avvicinava addirittura lo spettro della retrocessione.

Avellino – 6 – Campionato non positivo per i “lupi”, pure incorsi nella penalizzazione di due punti, che però hanno raggiunto alla fine una meritata salvezza. I nomi non mancano nella formazione di Novellino, ma bisogna sempre che i nomi non restino solo belle figurine se si vuole di più.

Brescia – 5,5 – Ingaggiato l’ex milanista Brocchi in panchina, a Brescia ci si attendeva un campionato più tranquillo e non certo di lottare sino alla fine per la salvezza, finita nelle mani di quel mister esperto e buono per tutti gli usi che è mister Cagni.

Ascoli – 5 – Anche ad Ascoli ci si attendeva di più, considerando di poter vantare un attacco con Cacia, Favilli ed Orsolini, ovvero un bomber esperto e due tra i giovani maggiormente considerati del calcio nostrano. Alla fine la salvezza è arrivata, ma quanti rischi!

Pro Vercelli – 6,5 – Allenatore esordiente e formazione tutta da valutare, oltre a casse societarie non proprio colme, ma a Vercelli hanno fatto le cose con calma e raziocinio, andando a dare forza ed esperienza a gennaio con gli innesti di Vives e Rolando Bianchi ed ottenendo una salvezza non proprio scontata.

Ternana – 5,5 – Quanta paura in Umbria e bisognerebbe fare un monumento a mister Liverani che ha saputo raccogliere e mettere insieme i cocci. Anche la situazione societaria ha giocato la sua parte e chissà cosa riserverà al futuro dei rossoverdi, ammesso e non concesso ci sia un futuro.

Trapani – 4,5 – Non è bastato ottenere 31 punti nel ritorno, i 13 dell’andata sono stati un macigno troppo pesante ed alla fine la squadra è scoppiata dopo la lunga rincorsa, disperdendo nelle ultime due giornate le speranze di una salvezza che sarebbe stata miracolosa. Passare dalla mancata promozione alla retrocessione è questione di un attimo ed a Trapani ne hanno vissuto tutta la drammaticità sportiva.

Vicenza – 3 – Come gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina veneta, con il solo Torrente esente da colpe che invece ricadono sulla testa di Lerda prima e Bisoli poi, incapaci di fare di tanti presunti buoni giocatori una squadra.

Latina – 2 – Arduo giocare un campionato senza avere una Società alle spalle e per Venturato ed i suoi ragazzi non sono bastati l’impegno e la voglia di lottare. Ci sarà un futuro per il Latina? Le aste andate deserte sono la risposta peggiore al quesito.

Pisa – 2 – Vale il discorso fatto per il Latina, senza Società in campo si possono metterci tante cose, ma è impossibile fare calcio con la sola buona volontà di allenatore e calciatori. Diversamente dalla Società laziale, a Pisa dovrebbe esserci un domani, tutto sta a vedere come lo si vuole costruire.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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