Emmanuel Macron, il Presidente della Francia, dalla sua prestigiosa, comoda e ricca poltrona all’Eliseo, si è prodigato ad illustrare la “drammatica situazione” in Niger agli Ambasciatori di Francia nel mondo.

Le sue esaltanti parole: ”La Francia e i suoi diplomatici sono stati messi di fronte, negli ultimi mesi, a situazioni particolarmente difficili in certi Paesi: in Sudan, dove la Francia è stata esemplare, e in Niger, in questo momento. Rendo omaggio ai vostri colleghi che ci ascoltano dalla loro sede diplomatica. Noi siamo certi che la Francia sia dalla parte giusta della storia“.

Ha poi ben evidenziato che l’Ambasciatore Ittè Sylvain è e resterà al suo posto nella Capitale del Niger, Niamey, nonostante la Giunta al potere abbia dato un ultimatum per la sua partenza dallo Stato, in quanto non riconosciuto come tale.

Macron, da Parigi, ha respinto tale “minaccia” gridando ai 4 venti: “I golpisti non hanno nessuna autorità per espellere l’Ambasciatore e la Francia continuerà a sostenere il legittimo presidente, democraticamente eletto, Mohamed Bazoum.”

 In effetti tali parole si possono leggere quale premessa di una “probabile” condanna a morte per Ittè, in fondo i Capi non sono mai in prima linea!

Macron, non contento di quanto affermato è andato oltre sottolineando che l’esistenza del Niger, del Burkina Faso e del Mali, è stata garantita solo dalla presenza dei “militari” francesi, grazie all’impegno assunto su specifica richiesta dei governi degli stessi.

Ha chiuso il suo discorso puntualizzando anche il “problema” Ucraina parlando della necessità di arrivare prontamente alla pace in quanto il puro cessate il fuoco non promette nulla di positivo. Necessita pertanto realizzare un “progetto” mirato e pianificato con specifiche garanzie di sicurezza non solo per l’Ucraina ma anche per l’Europa-.

Secondo Macron, la pace in Ucraina deve essere un progetto ben pianificato, con un pacchetto ben negoziato di nuove garanzie, garanzie di sicurezza, sia per l’Ucraina che per l’Europa.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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