Poco più di ventiquattro ore dal ricevimento del mandato presidenziale e su come la politica ha “accolto” Mario Draghi, e lo “considera”, abbiamo sentito e letto già di tutto, compresi veri e propri salti mortali di qualcuno, voltagabbana e loro “accusatori” in primis.

In fin dei conti c’è da capirli i nostri splendidi parlamentari, dato che da quale sarà il risultato delle consultazioni, potrebbe dipendere il loro futuro, con più di uno costretto a “cercarsi un lavoro”, ex Premier compreso.
Già, proprio l’Avvocato degli italiani ha prima stroncato l’ex banchiere, salvo poi fare una giravolta degna di Nureyev, dicendosi disponibile per un ruolo di Ministro, ma di cosa? Io che sono cattivo un’idea ce l’avrei, ma …. è meglio la tenga per me!

E come il loro “possibile futuro leader”, hanno in tutta fretta cambiato bandiera gli stellati, con Giggino in testa, perché dire NO a Draghi quali conseguenze avrebbe? Andando alle urne, la sola cosa possibile in caso di remissione del mandato, in quanti manterrebbero il “cadreghino”parlamentare? Perché le vacche grasse del 2018 se le sono “mangiate” tutte e con le ossa rimaste Toninelli & C. Cosa possono aspettarsi?

Anche il PD, obtorto collo, non può far altro che appoggiare il probabile futuro Premier, perché altrimenti anche per loro non ci sarebbe che la morte per estinzione; farsi fregare una volta da Renzi, passi, ripetere la cosa è invece stato suicidarsi da soli.

E il “Leopoldone”? Certo lui dirà di si al nuovo governo, facendo carte false pur di portarsi a casa qualche bel ministero e, sperando, di ergersi nuovamente, tra qualche mese, a detentore delle chiavi del futuro nazionale, anche se è bene faccia molta attenzione, perché Super Mario non è Zingaretti e meno che mai Giggino e potrebbe ritrovarsi senza pezze al culo, perché le braghe gliele hanno tolte!

Non meglio potrebbe andare alle destre, con il Cavaliere che è riuscito a spararne un’altra delle sue, sull’alta figura sempre richiesta, peccato che pensasse di essere lui quella figura, magari con il rialzo nei …. tacchi.
Per nulla convinta è sembrata la Sora Giorgia, che sperava la minestra giallorossa bollisse ancora un po’, fino all’auto consunzione, per poi irrompere e prendersi tutta la scena, quale paladina della Patria, una Giovanna d’Arco …. alla matriciana.

Facendo i conti con l’altro Matteo, quello che, secondo un suo fidato giannizzero, andrà alla consultazione con qualche suggerimento per il dirimpettaio; quali possano essere gli argomenti dell’ex Ministro degli Interni non è dato sapere, certo che partire già mettendo il veto ai tecnici sembra roba da Politburo della vecchia Russia, e poi quali sarebbero secondo lui i suoi afficionados degni di una poltrona ministeriale? Quelli già “ammirati” in tutte le loro smisurate competenze e conoscenze nel fu governo giallo verde? Perché se così fosse, ci conviene trasferirci immediatamente in qualunque altra parte del mondo, Africa compresa!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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