Continuano i problemi con la giustizia per la famiglia Berlusconi. Il processo preso in considerazione è lo stesso, ovvero Mediatrade, ma questa volta non è Silvio (prosciolto nel 2011), a dover fare i conti con i giudici bensì il figlio Pier Silvio e Fedele Confalonieri rispettivamente Vicepresidente e Presidente di Mediaset, a essere stati condannati a un anno e due mesi di carcere per frode fiscale. Anche se il verdetto è stato ribaltato dalla corte di appello di Milano che ha giudicato colpevole Berlusconi junior e Confalonieri, il reato verrà prescritto fra 15 giorni, quindi tutto l’iter processuale è andato a farsi benedire.

Certo, una possibilità di tornare in aula ci sarebbe, quale? Semplice, i due imputati dovrebbero rinunciare alla prescrizione. Questa è una possibilità più che remota e quindi ad Aprile sarà tutto finito. In questo processo che riguardava i diritti tv gonfiati, è stato assolto anche il manager e produttore cinematografico Frank Agrama.
Alla fine della fiera, però, non si capisce bene se Berlusconi padre e figlio, Confalonieri e compagnia bella siano effettivamente colpevoli dei reati a loRO ascritti (come recita la formula di rito), oppure non proprio colpevoli, ma neanche innocenti. Diciamo con lo slang calcistico: 1-1 palla al centro. I giudici, in questo caso specifico, hanno stabilito che ci sia stata una frode, ma non le persone che questa frode l’hanno architettata. E quindi, sapete dirmi a che serve trovare il corpo del reato, senza il killer? Praticamente a nulla.
Oppure si cerca d trovare il cavillo giuridico secondo il quale c’è stata una responsabilità da parte degli imputati, ma solo per alcuni anni o addirittura per un anno e basta.

E’ giusto che gli avvocati difendano i loro assistiti come meglio credono, ci mancherebbe altro, ma questi processi messi in piedi in fretta e furia e senza capo nè coda, non fanno bene a nessuno. Non fanno bene allo Stato che spende soldi pubblici e ai presunti colpevoli che devono difendersi, dilapidando le loro finanze. E’ chiaro che imprenditori danarosi hanno più possibilità degli operai di venirne fuori puliti, ma questo è un altro discorso che adesso centra fino a un certo punto.

Il mondo degli affari è spietato, si tieni in piedi con una serie di regole non scritte e questo lo sanno anche i non addetti ai lavori.
Silvio Berlusconi, suo figlio, il suo braccio destro Confalonieri sanno bene come vanno certi affari e alle volte bisogna oliare il sistema per arrivare ad agguantare un obiettivo. In questo teatrino, l’unica attrice che fa una brutta figura è come sempre la giustizia che non riesce a prendere una posizione decisa, dando modo ai colpevoli o presunti tali di saltare con un colpo di reni l’ostacolo e tornare in pista, per vincere la propria gara.
Non dobbiamo più stupirci di nulla, ma prenderne atto e cercare di capire dove sbagliamo.
Questa, purtroppo, è una lezione che milioni di italiani continuano a non imparare come, invece, dovrebbero. E allora perchè navigare contro concorrente, è sempre meglio avere il vento in poppa. La legge sarà sempre uguale per tutti, questo è sicuro, ma è altrettanto palese che ci sarà sempre qualcuno più uguale degli altri.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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