Come una gigantesca piovra, i tentacoli delle mafie stritolano, giorno dopo giorno, il comparto dei giochi e delle scommesse. I clan del crimine organizzato, controllano e s’insinuano nei meandri del gioco d’azzardo, riuscendo a entrare anche in quello legalizzato gestito dallo Stato. Il settore è utilizzato come strumento di riciclaggio del denaro sporco e di evasione fiscale, impadronendosi del business.

Il gioco d’azzardo, specie quello online, ha assecondato un’alleanza tra varie realtà criminali differenti per condividere disponibilità finanziarie e valutazioni tecnico-informatiche di alcuni imprenditori. Per sviluppare e aggiornare le piattaforme del gioco d’azzardo online, infatti, vi è la necessità di figure professionalmente molto preparate, ma scarsamente reperibili. L’esplosione del gioco online è stato favorito sicuramente dalla pandemia, che per un lungo periodo ha reso impossibile il gioco legale presso la rete fisica. In quel frangente si è innalzata l’offerta del gioco illegale.

In forte aumento online le scommesse, i giochi di abilità e i tornei di poker. Ricavi, anche se non rilevanti, sono accumulati con la manomissione del software delle slot machine e delle video lottery per modificare i flussi telematici di comunicazione dei dati della raccolta di denaro e permettere un’illegale gestione ”separata” delle giocate veramente eseguite.

Le mafie, in concreto, rimangono nella sostanza sempre uguali a se stesse: potere che lucra, basato sull’esercizio della violenza e sulla forza d’intimidazione. Non cambiano nella loro essenza, ma semmai nella loro forma, nel senso che si adattano alle evoluzioni della società, si globalizzano, adoperano gli strumenti della modernità per operare meglio e guadagnare di più.

Durante l’ultimo anno, al 47% degli italiani, è capitato di giocare a uno o più giochi legali tra Lotto, Lotteria, Superenalotto, scommesse sportive e no, Bingo, gioco online, slot machine. Il numero degli scommettitori equivale a circa ventitré milioni di persone. Nell’indagine Censis del 2023, alla domanda se negli ultimi dodici mesi fosse capitato di giocare, hanno risposto sì il 65,2% dei giovani (18-34 anni), il 56,7% degli adulti (35-64 anni), il 16,5% degli anziani (65 anni e oltre); il 54% degli uomini e il 40,4 % delle donne.” Dal 2017 esiste un Telefono Verde Nazionale (800 558822) dedicato alle persone che presentano problematiche concernenti il gioco d’azzardo. È un servizio nazionale (anonimo e gratuito) di ascolto, di sostegno e di orientamento.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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