L’accordo che consente l’esportazione sicura del grano ucraino nel Mar Nero rischia di andare in frantumi. Lo ha riferito il governo di Kiev, sottolineando come l’intesa, destinata ad alleviare una crisi alimentare globale e prorogata il mese scorso, sia a rischio dal momento che il numero di navi cargo che passano attraverso il Bosforo e che trasportano prodotti agricoli ucraini rimane “criticamente basso”.

I porti ucraini sul Mar Nero erano stati bloccati dopo l’invasione della Russia, ma l’accesso a tre di loro è stato autorizzato lo scorso luglio, nell’ambito di un accordo sulle esportazioni di grano tra Mosca e Kiev mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia. “Per la seconda volta in nove mesi dall’inizio dell’accordo sul grano non è stato redatto un piano di ispezione delle navi partecipanti all’accordo. Nessuna nave è stata ispezionata finora” ha scritto su Facebook il ministero per la Ricostruzione dell’Ucraina.

Inoltre, Bridget Brink, ambasciatrice degli Stati Uniti in Ucraina, ha affermato che più di 50 navi sono da tempo in attesa di approvazione per recarsi nei porti ucraini, in modo da “caricare il grano che sfamerà coloro che ne hanno bisogno“.

Sebbene non abbia risposto direttamente alle osservazioni di Brink o del ministero ucraino, Mosca ha comunque definito le prospettive per il rinnovo dell’accordo sul grano “non brillanti“, aggiungendo che l’accordo in base al quale l’Onu ha accettato di aiutare la Russia con le sue esportazioni di cibo e fertilizzanti attualmente “non funziona”.

A cura di Elisabetta Turci – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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