Campionesse come poche, che nascono già con il DNA per il Basket e non lo mollano fino all’ultimo canestro, rimangono in campo a lottare, a sudare per le compagne, per vincere fino all’ultimo suono della campanella. L’incontro con IVANA DONADEI è stato adamantino, tra passato e presente, con tante motivazioni per rilanciare nell’Olimpo della pallacanestro cesenate la Nuova Virtus, che nonostante il Covid, ha ancora linfa e la voglia di fare crescere tante ragazze che amano spudoratamente questo sport.
Uno score di Ivana. Mi racconta che è nata a Muggia, (come Dario HUBNER) ma che dalla provincia di Trieste si è trasferita giovanissima in riva al Savio, diventando una delle bandiere dell’Ahena Cesena che nel 1990 ha conquistato lo Scudetto, seguito l’anno successivo dalla Coppa dei Campioni. Un sogno cullato per lunghi anni che poi si è avverato con la forza di volontà. Oggi, la super star del canestro d’orato – continua – sono prontissima, in questa società a lavorare con continuità e passione per fare brillare nel firmamento di questo meraviglioso sport e giovani donne che vogliono con impegno arrivare al professionismo.
Parlare con Ivana è un piacere, specialmente (essendo io figlio del pallone) quando mi parla pure di HUBNER, di quanti sacrifici ha dovuto fare da ragazzino, tra un provino e l’altro, per arrivare al calcio che conta.
La nuova Virtus Cesena, mi sussurra, ha la voglia di aumentare il suo brand e di avere un nuovo Partner FIDELITY, allora come un playmaker, mi sono permesso di dirle, sarà un grande onore lavorare con te con serietà , umiltà e consapevolezza.
A Cesena non c’è solo il calcio, ma un sacro Basket che merita di avere tanti imprenditori vicino e concittadini che si possono unire alla “grande bellezza” di un pallone legato da otto punti com’era in origine. Questo profumo inebriante non svanirà.
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Redazione
