L’ultima giornata dell’anno di serie A ha regalato forti emozioni, ma soprattutto ha tolto qualche certezza all’Inter, ancora capolista, ma sconfitta dalla Lazio in ripresa. Anche se due risultati utili consecutivi, ieri più la vittoria in coppa, sono pochi per decretare l’uscita dalla crisi, la squadra biancoceleste è in netta ripresa dal punto di vista del gioco, grazie anche alla ritrovata cattiveria dell’uomo simbolo, Candreva, che ha steso i nerazzurri con una doppietta.
I nerazzurri son parsi un pò stanchi di imbrigliati e hanno costruito poche azioni pericolose, grazie ad una gara impostata bene dagli avversari.
Eppure la squadra ha retto fino alla sciagurata espulsione di Felipe Melo, che ha costretto l’Inter in dieci, a piegarsi ai biancocelesti.
Ad approfittarne stavolta tutte le inseguitrici.
Il Napoli con fatica ha domato l’ottima Atalanta, con i gol arrivati tutti nella ripresa, prima di Hamsik su rigore, il primo concesso al Napoli della stagione, poi con la doppietta del solito Higuain, sempre più decisivo. Inutile la rete del Papu Gomez, arrivata due minuti dopo il vantaggio partenopeo.
Bene anche la Fiorentina che continua ad alimentare il sogno tricolore affondando il Chievo più brutto della stagione. Due a zero per i Viola, punteggio che poteva essere ben più rotondo e che testimonia la qualità dei viola che fanno paura.
Moltissima paura la mette anche la Juventus, vincente, ed è la settima di fila, anche a Carpi.
La partita è stata a dir poco roccambolesca. A passare in vantaggio i padroni di casa con Borriello. Ma la reazione è immediata e porta la doppia firma di Mandzukic. Il croato , al suo sesto centro in campionato, è sempre più decisivo per questa Juve, e dopo un momento iniziale non brillantissimo, è tornato ai suoi livelli più alti, diventando un punto fermo dell’attacco bianconero. A sigillare la partita il gol di Pogbà, che ha portato sul 3-1 la Juventus.
Ma il calcio è strano e Bonucci a poco dalla fine riapre le speranze avversarie con un autogol che si può definire tanto sciagurato quanto grottesco.
L’azione ha mandato su tutte le furie Allegri che in panchina si è tolto la giacca, quasi voleva strapparsela, come Hulk, per poi scaraventarla al suolo.
A fine partita la rabbia del tecnico tuona anche in conferenza stampa: “Siamo la Juve e anche se abbiamo vinto, non possiamo permetterci cali di tensione del genere”
Bene anche il Milan che affonda il Frosinone con un netto 4-1 che stabilizza ulteriormente la panchina del suo allenatore.
La Roma torna finalmente a vincere, ma non è fuori dalle polemiche. Il gioco continua a latitare e il portiere romanista anche ieri col Genoa, anch’essa in crisi nera, è stato il migliore con almeno due parate decisive.
Da contraltare dell’estremo difensore fa la punta Edin Dzeko, comprato in estate per risolvere i problemi della Roma, ora è finito per essere lui il problema.
Il bomber bosniaco è di assoluto valore, su questo non si discute. Il punto è che la squadra lo serve poco e male e lui non sembra avere quella cattiveria giusta per stare nel vivo del gioco. Anche ieri il suo nervosismo l’ha portato all’espulsione, la prima della sua carriera.
A Genoa invece sono iniziate le riflessioni. Gasperini può mangiare il panettone tranquillo? Ovviamente no e l’esonero, pare dietro l’angolo.
Vince la sua prima partita la Sampdoria targata Montella, con un gioco finalmente convincente. A farne le spese il Palermo di Ballardini.
Le altre partite: Bologna-Empoli 2-3; Verona-Sassuolo 1-1; Torino-Udinese 0-1

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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