Arriva anche lo scudo anti-spread, si chiamerà Tpi, Transmission Protection Instrument, e servirà a “sostenere l’efficace trasmissione della politica monetaria“. In particolare, si legge nella nota dell’Eurotower, “il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente.

Qyesta decisione si basa sulla valutazione aggiornata del Consiglio direttivo sui rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dal Tpi a un’efficace trasmissione della politica monetaria. Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di medio termine del Consiglio direttivo rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino in linea con il conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo”.

Dopo la decisione della Bce di innalzare di 50 punti il tasso di interesse si registrano effetti positivi in tutti i mercati dell’eurozona, da Milano a Parigi a Londra. Lo spread tra Btp e Bund sale a 226 punti dopo che la Bce ha alzato i tassi d’interesse di mezzo punto. Il rendimento del decennale italiano è al 3,62%, sopra quello della Grecia.

Nel rialzare i tassi di interesse oltre le attese, la Bce conferma le preoccupazioni per l’inflazione, che superano ora i timori di rischi di recessione. I tassi aumentati di 50 punti base, e portati quindi allo zero per cento, superano infatti le previsioni degli analisti, che attendevano lo 0,25%.

Non solo, il board dell’Eurotower ha promesso ulteriori aumenti dei tassi, forse già nella prossima riunione dell’8 settembre. Nel comunicato stampa si spiega infatti che
con un’inflazione che si sta già avvicinando al territorio a due cifre, davanti al rischio che possa consolidarsi al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato, bisogna in sintesi correre ai ripari considerato anche il fatto che un’eventuale penuria di forniture di gas nel prossimo inverno potrebbe spingere i prezzi ancora più in rialzo.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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