Il Partito Democratico sembra proprio volersi tirare addosso tutta la rabbia e l’odio di buona parte del “popolo sovrano o meglio votante” proponendo per le “elezioni” dei “nuovi” Componenti il Parlamento Europeo, candidati al momento diciamo “troppo chiacchierati“.

Ieri, suo malgrado, Antonio Decaro, coinvolto dal Presidente della Regione Puglia, Matteo Emiliano, in un fatto di rapporti indiretti con boss e ambienti mafiosi è stato proposto dal PD quale loro candidato.

Oggi, grazie alla Segretaria del PD, Elly Schlein viene proposta la candidatura di Ilaria Salis al Parlamento Europeo, in una riunione strategica di partito. 

Per la cronaca: Ilaria Salis, insegnante, attivista, antifascista e fondatrice de Centro Sociale Boccaccio a Monza,  attualmente è detenuta da oltre un anno a Budapest, accusata per aver partecipato in modo “attivo” ad una rissa con neonazisti durante una protesta. L’udienza del suo processo si terrà oggi, e la sua detenzione è diventata un tema politico in Ungheria, che ha suscitato reazioni contrastanti in tale Stato Membro della UE e in Italia.

Per la sua partecipazione all’aggressione il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha accusato la Salis di essere parte di un gruppo di estremisti di sinistra e di aver attaccato persone innocenti. 

La candidatura della Salis alle Elezioni europee è stata comunque oggetto di discussioni, anche accese, ai vertici del PD dove partecipavano importanti esponenti come Marco Furfaro, Igor Taruffi, Marco Sarracino, Alessandro Zan, Marina Sereni, Marta Bonafoni e Chiara Gribaudo. I dubbi motivati tra l’altro riguardano un filmato dove la Salis è ripresa durante un episodio di violenza:

Anche se la famiglia Salis non ha espresso ancora un suo “parere” certo è che la sua candidatura all’Europarlamento le garantirebbe l’immunità e la non detenzione nelle carceri ungheresi anche se oggi venisse condannata! 

La Schlein ha chiesto al suo gruppo di valutare tale proposta quale eventuale possibilità ma non con obbligo! 

Nell’incontro è stata invece approvata in forma definitiva la candidatura dell’ex capo dei pensionati della Cgil, Ivan Pedretti, finalizzata a rafforzare il legame tra Partito e Sindacato. 

Resta ancora in sospeso la candidatura della stessa Schlein e l’idea di avvallare una maggior presenza femminile non sembra rientrare nelle aspettative dei Membri del PD. 

A breve vedremo i risultati di tali scelte, molto opinabili tra l’altro!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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