Ed anche quest’anno la Juventus si godrà il prosieguo della Champions … comodamente seduta sul divano, difficilmente sostituendo con un buon bicchiere di Porto la classica birra, con o senza l’altrettanto classico rutto libero!

Dopo il trionfante successo contro la Lazio, ci si attendeva la riscossa bianconera anche in Coppa, dove ribaltare l’1-2 dell’andata pareva un gioco da ragazzi, visto il Morata tornato splendente, un Chiesa da “santificare” ed un Pirlo che dispensava stille di grandezza panchinara.

Invece, già, è bastato il “solito” arbitro nemico, che in Italia manco si sa cosa sia, inventore di un rigore immaginario quanto una fiaba dei fratelli Grimm, e pazienza se lo stesso aveva regalato il vantaggio numerico ai bianconeri, sbattendo fuori un avversario con un secondo giallo altrettanto fiabesco; vantaggio durato settanta minuti, un’eternità, ma solo buona per essere messa in musica da Don Baki e non sfruttata da una Juve evidentemente non all’altezza.

Ajax, Lione ed adesso il Porto, tre eliminazioni da vergognarsi, tre eliminazioni figlie della presunzione, quella che bastava ingaggiare CR7 per vincere la Coppa delle grandi orecchie …. di cartone.

Fuori agli ottavi, è la sconfitta innanzi tutto della Società, di scelte sbagliate ben prima del decidere di mettere in panchina un allenatore che ancora doveva allenare il primo giorno; bravo, anzi bravissimo con le scarpette bullonate ai piedi, ma davvero in grado di sedersi sulla panca della prima della classe e di vincere? No vero?

Certo, c’è la Coppa Italia, ancora, forse, il Campionato, ma erano quelli gli obiettivi “veri” della stagione? Certo è stata vinta la Supercoppa italiana ed arriverà ancora qualcosa, ma innanzi tutto senza quel bel gioco che non era di Sarri perché troppo proletario per i campioni di Madama, e quindi di cavolo lo ascoltava?

Così si è virato su Pirlo, che chissà se oggi sarà per l’ennesima volta solo “pirla”, anche se mica è lui il responsabile, lui semmai è solo la certificazione che ogni cosa ha i suoi tempi, bravo o meno che tu sia stato in una “vita” precedente, perché la scuola non la si inizia dall’università ma dalle elementari, anche per i geni.

Agnelli, il prode Nedved, Paratici, adesso a chi renderanno conto? Proseguiranno o dovranno cercarsi un nuovo cortile dove cantare? Le scommesse sono aperte, così come dovrà aprirsi il cantiere di una rifondazione indispensabile, perché non si vince sempre, i cicli finiscono, anche quello della Juve …. anche se quello Champions, per i bianconeri si è chiuso ben più di un decennio fa.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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