Ci saranno la solidarietà, la coesione nazionale e il lavoro al centro del tradizionale discorso di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Perché solo un Paese coeso, che condivida valori, diritti e doveri, potrà uscire dalla crisi riducendo le diseguaglianze. Il capo dello Stato sta limando il testo che pronuncerà stasera alle 20.30 a reti unificate. Tra i temi anche l’identità nazionale, il senso del vivere insieme. Poi l’occupazione, l’ambiente, i giovani, l’Europa come argine ai nazionalismi esasperati, le ansie e le preoccupazioni degli italiani per il futuro.

Mattarella parlerà per circa 15 minuti. Il suo quinto discorso al Paese non sarà pronunciato nello studio alla Palazzina, quello consueto dove il capo dello Stato lavora e riceve i suoi ospiti, né nello Studio della Vetrata, dove si tengono le consultazioni per formare i governi, ma in uno studio più piccolo e meno “formale”, per un tono più colloquiale e vicino ai cittadini. Sul fronte più strettamente politico, Mattarella ha firmato ieri il decreto milleproroghe e quello sulle intercettazioni, oggi in Gazzetta ufficiale.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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