La separazione dichiarata dalla Premier Giorgi Meloni è diventata motivo di scontro mediatico e tema centrale nell’iter politico del Governo. Tutta la sinistra italiana, nella sua ormai maniacale ricerca di un ubi consistam politico, si è posta allo “sciacallaggio” gratuito contro Giorgia Meloni non disponendo ormai da troppo tempo di eque proposte politiche.

Tale scelta per i “sinistriodi” si è trasformata in un vero e inaspettato “regalo” per attaccare la famiglia tradizionale, ovvero quella composta da un uomo nato uomo, da una donna nata donna, e da uno o più figli nati nel loro rapporto o adottati e non necessariamente sposati in Chiesa o in Comune ma che vivono insieme e ben lontana da quella “arcobaleno” a loro tanto cara.

Giuseppe Conte, Leader del Movimento 5stelle, ha invitato la destra ad evitare di elaborare modelli culturali che poi si vogliono imporre a tutti i cittadini.

Il Segretario di +Europa, Riccardo Magi, afferma: “Chiedo ai politici di maggioranza di astenersi da ora in poi dal fare a chiunque la morale sulla famiglia tradizionale“.

Alessandro Zan, noto “solo” per le sue ideologie “gender” rilancia: “Almeno lasciate in pace le famiglie che vogliono stare insieme“.

Sorprende invece il silenzio, forse voluto o ben studiato, della Segretaria del DP, Elly Schlein, sempre pronta a spalancare la bocca per difendere le battaglie femminili e femministe. Lei, considerata dai sinistroidi, la “guerriera” pronta alla difesa, ignorando i colori politici, dell’emancipazione, la nuova “Leonida alle Termopili” la “regina” del Gender fluid, che aveva definito la Premier Giorgia Meloni “una leadership inutile per le donne“, difronte alla sua scelta personale e alla concretezza dimostrata, può solo tacere.

Ennesima sconfitta sua e dei dem!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

 

 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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