Forse, quanti sostenevano che il COVID-19, come moltissimi altri virus “influenzali”, sarebbe svanito con l’arrivo del caldo, non avevano tutti i torti. Anzi, a leggere le dichiarazioni di Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, si sta assistendo a uno strano fenomeno rispetto a quanto vissuto nei mesi passati.

Lo scienziato, che già dagli Anni ’80 collabora con l’istituto milanese, ha parlato di un virus completamente differente rispetto a quello visto nei mesi di dicembre e gennaio. Ancora non è dato sapere se il nuovo Coronavirus sia effettivamente mutato o siano cambiate le condizioni ambientali nel quale si sta sviluppando attualmente. Fatto sta che i pazienti colpiti dal COVID-19 in queste ultime settimane non presentano gli stessi gravi sintomi che si manifestavano a inverno inoltrato.

Coronavirus “mutato”: l’opinione di Giuseppe Remuzzi
Intervenuto nel corso dell’ultima puntata di “Piazza Pulita”, il dottor Remuzzi ha messo in evidenza come il nuovo Coronavirus sia in qualche modo cambiato, rispetto alle settimane passate. Se tra dicembre e gennaio nei pronto soccorso si presentavano anche 80 malati al giorno con sintomi gravissimi, oggi ne arrivano una decina, e la gran parte di questi possono essere curati in casa.

Questo ha permesso di alleggerire non poco il carico sulle strutture ospedaliere lombarde, che per settimane e settimane hanno dovuto fare i conti con una situazione di forte emergenza. Non si può ancora sapere se il virus sia in qualche modo mutato o se, invece, sia cambiata solo la sua carica virale. “L’unica cosa che posso dire – ha affermato lo scienziato nel corso della trasmissione condotta da Formigli – è che sembra di essere di fronte a una malattia molto diversa da quella che ha messo in crisi le nostre strutture all’inizio della Pandemia”.

Situazione simile in tutta Italia
Il calo della “contagiosità” del nuovo Coronavirus, poi, non è un fenomeno esclusivamente lombardo. Lo stesso comportamento, infatti, è stato registrato anche in altre zone d’Italia, come Roma e Napoli, dove i bollettini delle locali aziende sanitarie mostrano numeri migliori giorno dopo giorno.. Nonostante tutto, comunque, il professore invita alla calma: “Siamo prudentissimi, perché può darsi benissimo che ci sia una seconda ondata“.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui