Giulia è morta a Milano, la grande metropoli italiana, la città dove tutto sembra possibile!
Giulia è morta, senza poter realizzare un sogno: diplomarsi in grafica pubblicitaria!
 
Giulia è morta, a soli 14 anni causa un tumore osseo (osteosarcoma) per il quale le avevano amputato una gamba ed era costretta all’uso della sedia a rotelle, sedia che le ha impedito di frequentare le due scuole milanesi di grafica, che l’hanno respinta negandole il suo diritto allo studio.
Giulia è morta, si è morta Venerdì 21 aprile 2023, causa l’improvviso aggravarsi della malattia, mentre stava completando gli studi con i docenti presenti nel reparto di Oncologia Pediatrica nell’Istituto Tumori di Milano.
LUCA PELLIZZER, responsabile del Comitato Genitori dell’Oncologia Pediatrica difronte a tale dramma ha commentato: “Con grande tristezza nel cuore mi chiedo come sia stato possibile che una ragazza sia morta senza potersi pensare neanche per un istante a settembre, con i suoi amici e compagni, a studiare quello che amala, la GRAFICA. in 17 anni non abbiamo mai visto una cosa del genere. Dopo tutto quello che ho vissuto con lei, dentro e fuori dagli Ospedali, mi chiedo come sia possibile a MILANO e in LOMBARDIA nel 2023 non poter garantire a una persona diversamente abile di andare a scuola. Questo mentre l’articolo 34 della Costituzione recita che la scuola è aperta a tutti. Le avevano promesso di avere fiducia, che le Istituzioni ci stavano provando a rendere quelle scuole inclusive. Ricordo i suoi occhi e la sua delusione ed è morta sapendo di non essere accettata alle scuole superiori.” 
 
I genitori di GIULIA traumatizzati dalla sua morte non riescono a farsene una ragione, non riescono a comprendere il dramma vissuto dalla loro figlia e il perché le sia stato negato il diritto di andare a scuola!
In questa grave tragedia non è GIULIA ad avere perso né la malattia contro cui ha lottato con tutte sé stessa ma l’ipocrisia e l’indifferenza delle Istituzioni e del sistema scolastico che nulla hanno fatto per Lei negandole la possibilità di realizzare il suo sogno. Una vergogna senza pari, una vergogna che deve pesare sulla coscienza dei responsabili e che noi tutti non dobbiamo dimenticare!
Auspichiamo solo che nel Piano nazionale di ripresa e resilienza venga dato il giusto spazio affinché a ragazzi e ragazze come GIULIA non venga negato un proprio diritto e la realizzazione di un sogno!
Pier Luigi Cignoli – Foto Redazione
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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