Giovani in delirio, dove è la famiglia...

Nel fine settimana una trentina di ragazzi, tutti minorenni, residenti in varie province della regione, ha dato vita a suon di pugni, calci, muniti di catene, a una maxi rissa al “Centro Commerciale Le Befane di Rimini”. Da quanto emerso nelle prime dichiarazioni si è trattato di un regolamento di conti. Ora la parola è passata alle immagini della video-sorveglianza, al vaglio delle forze dell’ordine, per imporre un nome ai protagonisti della “febbre del sabato sera”.

A Cesena, una ragazzina di colore, al primo anno delle superiori, è stata spinta a terra e picchiata con calci e pugni, strappandole anche una ciocca di capelli, da alcune compagne di classe quattordicenni. La sua colpa, pare, non avere passato i compiti alle altre studentesse. I genitori della vittima hanno presentato denuncia ai carabinieri che avrebbero già individuato le responsabili della violenta aggressione, segnalate al tribunale dei minori di Bologna per i provvedimenti necessari.

Come si evince dalle cronache giornaliere risse e violenze gratuite sono in crescita tra i ragazzi. Le città più calde sono Torino, Milano e Genova per la presenza di baby gang multietniche. La Direzione di analisi criminale interforze del Ministero dell’Interno ritiene questi fenomeni sempre più preoccupanti e i social amplificatori di queste brutalità. Anche il Covid è tra le prime cause di questa escalation della violenza e della crescita di una gioventù così rissosa. Infatti, è in aumento il numero di giovanissimi che si organizzano in baby gang per promuovere incontri-scontri a suon di cazzotti.

Il 94% dei minori – seguiti dai servizi sociali – è colpevole di risse; il 77% di furti e rapine; il 64% di bullismo e il 45% di disturbo della quiete pubblica. Inoltre, il 67% dei minori – sotto osservazione – compie atti vandalici; il 62% spaccia sostanze stupefacenti e il 46% si dedica alle estorsioni.

Il 67% di chi usa violenza ha tra i quattordici e i diciassette anni. Un terzo delle vittime ha meno di diciotto anni. Un ragazzo di diciassette anni, la scorsa settimana a Novara, è stato colpito con dieci coltellate. La polizia ha fermato tre minorenni. Sulle cause, forse, un debito di droga. Un altro giovane è stato picchiato con violenza alla Darsena, luogo della movida milanese, ora è in coma. L’aggressore, un tunisino maggiorenne, è stato arrestato dalle forze dell’ordine con l’accusa di omicidio. I carabinieri di Gragnano (Napoli) hanno arrestato cinque minorenni per atti persecutori e rapina. Due di loro erano già indagati per il suicidio di un tredicenne, vittima di bullismo.

Tra gli elementi più preoccupanti è rilevante anche l’indifferenza dei minori nei confronti della violenza sessuale commessa. A conti fatti è quanto mai necessaria più prevenzione perché la repressione, trattandosi di giovanissimi, non è sufficiente. Occorre lo sviluppo d’iniziative didattiche, sociali, culturali, sportive e religiose rivolte ai minorenni, in un’ottica che li indirizzi sempre più verso la solidarietà e la legalità.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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