La netta vittoria di Giorgia Meloni presidente di FDI dopo il voto del 25 Settembre 2022
Gli italiani hanno votato, per una volta rispettando le previsioni, almeno per quanto riguarda le grandi linee su quello che è diventato il primo partito e sulla vittoria del polo di centrodestra; qualche scostamento c’è magari sui numeri, ma è da vedere quanto eventualmente potrà pesare un 1-2% di differenza.
Fratelli d’Italia è diventato il primo partito e la sua leader Giorgia Meloni chi presumibilmente avrà il mandato da Premier, prima donna italiana ad assumere tale funzione.
Come al solito i commenti politici non sempre sono in linea con i numeri, visto che anche questa volta si esulta tra i vincitori, mentre non tutti si sono accorti di avere perso; anche nel resto del mondo c’è chi esulta e chi non lo fa, ma anche in questo caso dov’è la novità?
Volendo si potrebbe dire che il “bello” viene adesso, perché governare è ben diverso dal fare opposizione, così come andrebbero rispettate le promesse, cosa che in Italia è avvenuta raramente e cancellate nei fatti degli ultimi trent’anni, dove nessuno può affermare di non essersi trovato a governare.
Ancora una volta gli elettori hanno deciso di cambiare, cosa successa spesso negli ultimi tempi, dove la fiducia del Paese si è spostata dagli uni agli altri, seguendo chi urlava più forte, per accorgersi poi dell’insipienza totale degli eletti.
Ora tocca alla sora Giorgia, che ha vinto e quindi è legittimamente deputata a sedersi sulla tolda di comando e che sa benissimo, lei per prima, di quanto la cosa sarà dura, ma come dire …. Hai voluto la bici e adesso pedala!
Certo il momento non è dei migliori, tra Covid, guerra, problemi economici in aumento e sempre più difficili da contenere; poi ci sono le questioni politiche, una maggioranza da mantenere e che, a naso, rappresenterà la parte più impegnativa per chi guiderà il nuovo governo.
Essere il primo partito è gran cosa, ma per governare occorrono alleanze con chi nei fatti proprio tanto contento non è; questa è sempre stata la realtà italiana, con il coltello tenuto per il manico da chi magari valeva un 1%, insignificante solo nei numeri, ma non nei fatti.
Ora non resta che attendere i fatti, augurandosi che davvero questi siano per il bene del Paese, senza pensare che tutto sia attuato dall’oggi al domani, ma una cosa è la lentezza, un’altra il nulla!!!
Ci siamo abituati all’essere presi in giro, persino al cambiare per peggiorare, ma è ora che la politica smetta di essere una cosa a se stante, perché c’è un dato sempre ignorato ma sempre più significativo: la progressiva diminuzione di chi si reca alle urne; il 63,9% di votanti non è gran cosa, specie raffrontato con il precedente dato: 73,01% e se si può pensare che un quasi 10% sia insignificante, vuol dire che siamo messi davvero male, specie in quelle che sono le persone alla guida dell’Italia.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

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