Carlo Calenda ha giocato d’azzardo e sembra abbia ottenuto una vincita “politicamente strepitosa” a danno del PD, portando elle sua linea di partito bel 30 Dirigenti dem della Liguria, tra i quali la Consigliera più votata a Genova Cristina Lodi e il Consigliere Regionale Pippo Rossetti.

Un duro colpo all’ala riformista, che vede sfumare un sogno di potere rappresentato da Guerini a Fassino, da Alfieri a Picierno!

Nasce così la necessità di un “incontro” ai vertici del PD per capire le motivazioni dell’esodo di tanti Dirigenti, da cui nasce una prima possibilità: “Sono voti che se ne vanno, e in vista delle Europee non è un bel segnale.” 

Ed è così che Calenda vuole, in questo suo gioco perverso, un po’ fa l’alleato di opposizione di Elly Schlein e del M5S, per il salario minimo e un po’ il moderato offrendo il braccio alla Premier Giorgia Meloni e senza riguardi per nessuno, afferma: “Se devo dire la verità discuto di scelte politiche concrete molto ma molto più spesso con lei che con Elly.” e sottolinea inoltre la “carenza” al dibattito della leader dem. Inoltre a Genova, i due attuali Consiglieri Comunali del Terzo Polo appoggiano il Sindaco di Centrodestra Bucci, mentre i nuovi arrivati e candidati dal Pd saranno, come convenuto, all’opposizione.

Il Centrodestra non presenta grosse crepe elettorali in cui “infilarsi” per sottrarre consensi, cosa che invece sta provando a fare il suo ex alleato e ora nemico Senatore Matteo Renzi con Forza Italia. Il PD invece è fortemente “vulnerabile” e una parte importante, anche nell’elettorato, è stanca della situazione che si è creata con l’elezione della Schlein, anche se, a suo dire, fa quello per cui è stata eletta, tentando di raccogliere voti a sinistra. Suo malgrado questa scelta sta trasformando il Pd in una grande Sel, dalla sigla del partito post-Pci di Vendola. 

Un parlamentare dem, intervistato sul problema, ha affermato: “La vera ossessione di Elly non è tanto la competizione con M5s, ma quella coi rossoverdi ed è terrorizzata dalle manovre di Fratoianni e Bonelli, che provano a predisporre una lista per le Europee del 2024, in piena concorrenza ai dem, proponendo personaggi a lei scomodi.” 

Fratoianni pertanto rappresenta un temibile avversario, come si è verificato nella contestazione della Nato, della linea filo-ucraina e filo-occidentale tenuta dal Pd. I timori emersi dal comportamento di Fratoianni hanno spinto la Schlein a cercare nomi di richiamo per le Europee ma ricevendo un secco no da Annunziata e da Saviano e a prodigarsi in scelte “difficili”, come dare la sua adesione a Landini sul Job Act o sostenere il Cancelliere tedesco Scholz sul taglio delle spese militari imposte dalla Nato. pro-Nato.

Calenda non esita ad affermare: “Tutto questo movimentismo sinistrorso crea sofferenze profonde dentro un pezzo di Pd, che vede smentita la sua storia riformista e di governo, e noi lì dobbiamo puntare.”

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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