In Francia la situazione continua ad essere molto tesa, a causa delle proteste che sono tutt’ora in corso per il jobs act, la legge di riforma del lavoro.

Intanto, è avvenuto un nuovo assalto da parte della polizia a un deposito strategico di carburante bloccato dai sindacalisti della CGT, a Douchy-les-Mines, nel nord del Paese. Il sito era bloccato da giovedì scorso.

La situazione sta precipitando rapidamente e la scarsità di carburante, dopo Nantes, Rennes e Le Havre, si avverte anche a Parigi. Francis Duseux, presidente dell’Unione industrie petrolifere (UFIP), ha dichiarato che da due giorni sono intaccati gli stock di riserva. Gli scioperi nelle raffinerie sono in costante aumento e la Francia rischia il blocco.

I lavoratori, organizzati dalla Cgt (Confédération générale du travail), stanno protestando contro la riforma del lavoro. Il leader, Philippe Martinez, ha garantito che gli scioperi andranno avanti finché non verrà ritirata. Le agitazioni riguardano anche il settore dei trasporti su rotaia, gomma e per via aerea.

Nel frattempo, almeno un quinto dei 12mila distributori di carburante è a secco o in difficoltà. Tutte le 8 raffinerie del Paese sono in sciopero e dal 31 cominceranno anche i treni che si fermeranno a tempo illimitato, mentre dal 3 al 5 giugno non decolleranno gli aerei.

Il tutto a pochi giorni dall’inizio degli Europei di calcio 2016.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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