“Se potevano, incastravano gente del posto, vicini di casa. Io queste persone le conoscevo sì e no, però se stanno a casa loro è meglio”. E’ uno dei commenti raccolti in un servizio della Tgr Rai della Valle d’Aosta tra la popolazione del paese dove 17 anni fa fu ucciso il piccolo Samuele Lorenzi.

“Sarà meglio che non venga più a Cogne perché ha fatto troppe cose che non vanno”, dice un’altra residente. “Ha incolpato dei poveracci – le fa eco un altro – che forse non potevano neanche difendersi. Quella è stata la cosa che non possiamo perdonare”. Ancora: “Il padre, e il marito, tutti, hanno cercato di colpire la gente di qua, al massimo che si poteva. Hanno fatto delle falsificazioni enormi”. Ma c’è anche chi ha un’altra idea: “Per Cogne è quasi stata una pubblicità. Tanta gente che è venuta per vedere questa casa qui. Ancora adesso c’era gente che chiedeva dov’era la casa della Franzoni”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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