Il rapporto 2015 “I consumi delle famiglie italiane”, realizzato dalla Filcams-Cgil, in collaborazione con la Fondazione di Vittorio della Cgil e l’istituto Tecnè, ha evidenziato come la spesa media mensile delle famiglie nel 2015 risulti inferiore del 6,3% rispetto al 2008 (che equivale a 156 euro in meno, passando da 2.487 a 2.331 euro medi) e del 2,9% rispetto a dieci anni prima.

Internet viene ora utilizzato dal 30% delle famiglie per verificare prima i migliori prezzi di vendita dei prodotti alimentari che verranno acquistati; tale percentuale sale fino al 63% quando si tratta di generi non-alimentari.

Dal rapporto emerge inoltre che sette famiglie su dieci hanno cambiato standard di consumo. E che il 29% dichiara consumi inferiori alle sue necessità reali, non riuscendo quindi a soddisfare tutti i bisogni effettivi. Così, per far fronte alle difficoltà della crisi, sono cambiate anche le modalità di acquisto. Cercare il miglior prezzo, fare scorte quando il prodotto è in offerta, comprare articoli usati, nei discount o negli outlet, ricorrere agli acquisti online è la strategia che sempre più spesso viene messa in campo dalle famiglie.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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