Archiviato il venerdì di campionato, che ha permesso alla Roma di avvicinarsi ancora al terzo posto, la squadra di Spalletti è al lavoro già da ieri per preparare la super sfida degli ottavi di Champions League di mercoledì sera contro il Real Madrid.
Spalletti ha dato in un mese quel Garcià non era riuscito a dare nei primi 3, ossia cattiveria, un’invidabile organizzazione di gioco, e soprattutto la costanza che una rosa di questa qualità deve sempre avere.
Il tutto seguendo il suo credo calcistico, in una squadra che sembra costruita apposta par lui, con tre fantasisti, Salah, El Sharaawy e Perotti ad agire dietro la prima punta, il ritrovato Edin Dzeko.
La difesa è ancora perfettibile, ma siamo sulla buona strada.
E se fino a qualche settimana fa battere il Real poteva sembrare pura pazzia, adesso nella testa di giocatori, tifosi e società sta nascendo la pazza idea di potersela giocare, anche se con Zidane il Real Madrid ha vissuto lo stesso destino toccato ai giallorossi. Prima di lui fischi e contestazioni contro Benitez, reo di difensivismo e di aver tolto spettacolarità ad una macchina da gol come quella spagnola.
Poi l’esonero e l’approdo di un mostro sacro del madridismo come Zizou che ha ridato gioco e punti alla squadra, terza in Liga.
Due squadre, due allenatori e due città accomunate dal destino.
Il pronostico vede, come logico favorito il Real, ma ogni squadra ha un punto debole e con l’esperienza che Spalletti garantisce in panchina pensare di potersela almeno giocare, non sembra poi un’idea così pazza.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui