ELENA LEONARDI SENATRICE FDI COMMISSIONE PARLAMENTARE INCHIESTA SUL FEMMINICIDIO

Mentre è dato il via libera della Camera all’unanimità, alle nuove misure per il contrasto alla violenza di genere, che ora passa all’esame del Senato, nei primi dieci mesi del 2023, le vittime colpite dal reato di femminicidio hanno raggiunto le cento unità. Dieci il mese, una ogni tre giorni.

In pratica il provvedimento legislativo si occupa di un controllo e giro di vite del “Codice Rosso” per tenere lontani stalker e violenti dalle potenziali vittime dopo una serie di atti chiamati reati spia. Nel provvedimento sono presenti numerose novità. Salvare più vite possibili e dare la possibilità alle donne di non sentirsi mai sole. Organizzare corsi di prevenzione e di educazione sessuale nelle scuole. Finanziare nuove norme, con sempre più coraggio, per adeguare la prevenzione. Inoltre, sono rafforzati strumenti di prevenzione come l’ammonimento, il braccialetto elettronico e la distanza minima di avvicinamento.

La loro puntuale applicazione, abbinata ai reati cosiddetti, spia, serve per non arrivare tardi. Previsti anche tempi più rapidi e certi per la valutazione del rischio da parte della magistratura per l’applicazione delle misure preventive e cautelari nei confronti dei potenziali violenti come l’arresto in flagranza differita; nuove regole per favorire la specializzazione sul campo dei magistrati e la formazione degli operatori chiamati per ragioni professionali a entrare in contatto con le vittime; una provvisionale a titolo di ristoro economico anticipato per le vittime e l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare anche fuori dai casi di flagranza.

Segnali forti e chiari. Purtroppo gli episodi di cronaca ci restituiscono dati preoccupanti sulla violenza giovanile e in particolare sulla violenza di genere. Il contrasto alla violenza sul corpo femminile, in nome del possesso e della prevaricazione maschile, dovrebbe essere affiancato da riflessioni più ampie sul senso della violenza che alimenta le azioni delle giovani generazioni. Sempre più spesso la violenza e non solo quella di genere avvengono a favore di uno smartphone. I recenti casi testimoniano come la violenza sessuale perpetrata ai danni di giovani coetanee riguardi l’abuso e la sottomissione dell’altra come testimonianza di un proprio valore, da rendere visibile a un popolo sempre più ampio, oggi raggiungibile tramite la diffusione via internet della propria disperata e terribile impresa di gruppo.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto ImagoEconomica 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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