Se è pur vero che la lapide “punita” dai “gestori del cimitero, non prevedeva il “lumino” verso la metà di luglio, il muratore addetto alla collocazione del marmo ha detto, rivolto alla mAdre della defunta: “Voglio fare un dono a Manuela, le regalo la luce, gliela metto io, poi lei passerà a regolarizzare.”

I sempre attenti “gestori del Cimitero” pochi giorni dopo staccano la luce dalla tomba di Manuela, strappano i fili e lasciano un biglietto che invita i parenti a contattare urgentemente l’Azienda.

Mamma Giacoma non demorde, si rimbocca le manIche e ricollega la luce.

Nell’intervista rilasciata ad un quotidiano locale ha detto: “Non mi sono dimenticata di pagare la bolletta anche perché mia figlia Manuela, 31 anni e disabile sin dalla nascita, è morta lo scorso 18 marzo e la sua tomba è stata pronta il 18 luglio e non ho fatto in tempo ad andare ad effettuare il versamento. Inoltre l’Azienda non apre fino al 23 agosto, giorno in cui mi presenterò a saldare il dovuto. Non potevo lasciare mia figlia senza luce a Ferragosto, così da domani potrà avere la luce come tutti gli altri,”

Non possiamo che deprecare tale atto di “disumanità” perpetrato nei confronti di Manuela e auspichiamo, scuse a parte, che almeno per un anno le venga garantito il servizio in forma gratuita!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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